martedì 19 maggio 2015

Viaggio nel mondo della musica classica: Beethoven, Sinfonia N° 5 OP 67

Salve, amici!

Finalmente ha inizio il nostro viaggio nel meraviglioso mondo della musica classica. Vorrei proporvi un brano celeberrimo, la Quinta sinfonia di Beethoven. 
Chi di voi non ha mai ascoltato le famose note di apertura del brano:"Ta-ta-ta-taaa"? 
Forse questo è uno dei pochi pezzi di musica classica conosciuto anche dai non appassionati e ciò è dovuto forse al largo utilizzo che ne è stato fatto nel mondo del cinema, della televisione o della pubblicità: infatti lo possiamo ascoltare in film come V per Vendetta, thriller basato su un fumetto di Alan Moore; Breakfast Club, incentrato sui problemi adolescenziali;Celebrity, con la regia di Woody Allen, il lungometraggio firmato Disney Fantasia 2000 e La febbre del sabato sera, film che consacrerà il successo di John Travolta, nel quale è presente una versione disco music della sinfonia conosciuta con il titolo "A Fifth of Beethoven" ,arrangiata da Walter Murphy.
 Fatta questa premessa, concentriamoci sulla "vita" di questa famosa opera: ebbe una gestazione lunga e travagliata, infatti fu ultimata nel 1808, ma Beethoven già aveva scritto i primi abbozzi nel 1804. La premiere, diretta da Beethoven stesso, avvenne il 22 dicembre 1808 nel teatro di Vienna An der Wien, dove ,oltre alla Quinta ,furono eseguite per la prima volta anche la Sesta Sinfonia detta "Pastorale", il Quarto Concerto per pianoforte e orchestra, la Fantasia Corale op. 80, l'aria per soprano e orchestra "Ah, perfido" op. 65, il Gloria,il Sanctus e il Benedictus della Messa in Do maggiore. Insomma un concerto interminabile, come si usava fare all'epoca, della durata di circa tre ore!!!

Per quanto riguarda l'organico strumentale, l'opera presenta una grande varietà di strumenti rispetto alle altre sinfonie del periodo e alle precedenti dello stesso compositore. Pertanto gli strumenti coinvolti sono: ottavino, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, corno di bassetto, 2 corni, 2 trombe, 3 tromboni, timpani, archi (che comprendono violini primi, violini secondi, viole, violoncelli e contrabbassi). La sinfonia fu dedicata a due importanti mecenati e amici di Beethoven (nobili ovviamente),amanti della musica, il principe Lobkowitz e il conte Razumovsky. In quest'opera ci sono molti riferimenti allegorici e morali, che riprendevano i temi filosofici del tempo, figli dell'Illuminismo (vorrei ricordare che lo stesso Beethoven era un appassionato di filosofia e a 19 anni si iscrisse alla facoltà di Filosofia della sua città natale, Bonn, per poi abbandonarla e dedicarsi pienamente alla musica): tra questi c'è il tema del destino, che pervade gran parte della sinfonia dal primo all'ultimo movimento. A proposito, l'opera, come le altre sinfonie del tempo, era divisa in 4 parti, dette movimenti che presentano tempi e caratteri diversi e si susseguono nel seguente ordine:

1. Allegro con brio
2. Andante con moto
3. Allegro
4. Allegro - Presto

Il primo movimento, l'Allegro con brio, è il più famoso dei quattro, e già le note di apertura (il celebre Ta-ta-ta-taaa, tanto per intenderci) sottolineano la perenne lotta dell'uomo con il destino: infatti c'è un aneddoto secondo il quale Anton Schindler, fedele amico di Beethoven, avrebbe chiesto al Maestro cosa significassero quelle quattro note e questi avrebbe risposto "il destino che bussa alla porta", anche se alcuni studiosi sono discordi sulla veridicità del fatto. In seguito, la tensione lascia spazio ad un secondo tema più delicato e sobrio. Infine, dopo il secondo tema il brano diventa più irruente che mai, proseguendo fino a un fragoroso crescendo per poi concludersi .
Il secondo movimento, lento secondo la tradizione, presenta un'atmosfera pacata, interrotta talvolta da toni più accesi.
Il terzo e il quarto movimento sono uniti fra loro, cosa abbastanza rara.
Inoltre, le sinfonie in genere presentavano al terzo movimento uno scherzo (in ritmo 3/4 o 3/8 ed è largamente usato da Joseph Haydn e Beethoven nelle sue sinfonie n. 4, 6, 7 e 9, solo che in quest'ultima va ad occupare il secondo movimento) oppure ai tempi di Mozart un minuetto, cioè una danza in tempo 3/4.
Concentrandoci sul terzo movimento, esso presenta l'alternarsi di un motivo più calmo e un altro fortissimo e agitato. Successivamente segue una parte fugace che conduce ad suono sempre più leggero e piano. Ciò sta a significare, a parer mio, l'attesa, la suspense che porterà in maniera trionfale al quarto ed ultimo movimento, che si apre con un crescendo cominciato a poco a poco già nel precedente movimento.
L'ultimo movimento, in tonalità di do maggiore, quindi una tonalità serena ( generalmente le opere scritte nel modo maggiore espongono motivi allegri o comunque "ottimisti", mentre quelle in modo minore esprimono il più delle volte tristezza, dolore, pathos), è la vittoria dell'uomo sul destino: infatti lo stesso Beethoven, attraverso la musica,è riuscito a vincere il destino (ricordo che era diventato prematuramente sordo e questo per lui significò una gravissima disgrazia, che lo portò a vivere una vita di solitudine, continuando a vivere solo con la musica).
L'atmosfera di questa parte è carica di energia e vivida ed è in effetti un po’ il contrario al primo movimento perché esprime ottimismo e voglia di continuare a vivere ed è opposto al terzo al quale è legato perché, mentre il terzo descrive un'atmosfera più tranquilla con pochi strumenti che eseguono, qui tutta l'orchestra è coinvolta in un'esplosione di suono che più si avvicina alla fine più cresce l'intensità sonora e il ritmo si fa più incalzante, tant'è vero che il tempo cambia da Allegro in Presto. Il brano si conclude con accordi secchi per poi spegnersi vittoriosamente con una lunga nota.

Allego il link per poter ascoltare e ammirare questa magnifica sinfonia, eseguita qui dai Wiener Philarmoniker (l'orchestra di Vienna) diretti da Leonard Bernstein.



  Luigi Guida

1 commento:

  1. Intervista a Cruciani che parla di RDS Academy, dissacrante come sempre... http://spettacoli.tiscali.it/articoli/news/15/05/intervista-giuseppe-cruciani.html

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