Col passare del tempo ho acquisito la consapevolezza che la
nostra voglia di cambiare è condivisa da persone che davvero credono nel
miglioramento e nel riscatto del nostro territorio e di tutto il mondo.
Grazie alle varie manifestazioni organizzate dal nostro liceo in collaborazione con le associazioni operanti sul territorio, ho avuto la possibilità di incontrare e ascoltare dei personaggi davvero straordinari. Particolarmente stimolante è stato l’incontro avvenuto il 14 maggio , nell’Aula magna del Segrè, con Vincenzo Spadafora e Irene Alison.
Spadafora è l’autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, con impegno e dedizione si preoccupa di tutelare i diritti di tutti i bambini e gli adolescenti d’Italia, un’impresa abbastanza ardua.
Egli ha anche ricoperto, per un periodo di tempo, la carica di Presidente del Comitato Italiano per l’UNICEF e si è dedicato agli altri in vari progetti di volontariato nei posti più in crisi.
Grazie alle varie manifestazioni organizzate dal nostro liceo in collaborazione con le associazioni operanti sul territorio, ho avuto la possibilità di incontrare e ascoltare dei personaggi davvero straordinari. Particolarmente stimolante è stato l’incontro avvenuto il 14 maggio , nell’Aula magna del Segrè, con Vincenzo Spadafora e Irene Alison.
Spadafora è l’autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, con impegno e dedizione si preoccupa di tutelare i diritti di tutti i bambini e gli adolescenti d’Italia, un’impresa abbastanza ardua.
Egli ha anche ricoperto, per un periodo di tempo, la carica di Presidente del Comitato Italiano per l’UNICEF e si è dedicato agli altri in vari progetti di volontariato nei posti più in crisi.
Spadafora, ha commentato con gli allievi del Segrè , il suo libro La
terza Italia. Manifesto di un Paese che non si tira indietro.
Le sue parole ci hanno comunicato il desiderio di dare una possibilità agli adolescenti di RESTARE, VIVERE E CAMBIARE il proprio paese.
Le sue parole ci hanno comunicato il desiderio di dare una possibilità agli adolescenti di RESTARE, VIVERE E CAMBIARE il proprio paese.
Si è parlato di 123 beni confiscati nel nostro territorio , tutti a
destinazione sociale.
Il suo messaggio per noi studenti è stato chiaro e semplice “Aiutatevi gli uni gli altri”.
Ci ha parlato del volontariato e dei suoi vari aspetti, di come possa essere gratificante e meraviglioso aiutare le persone che sono in difficoltà.
Ho sempre sentito queste figure istituzionali lontane, lo Stato come un qualcosa di estraneo, sono consapevole che ciò è sbagliato e che ogni individuo dovrebbe sentirsi parte integrante della comunità.
Il suo messaggio per noi studenti è stato chiaro e semplice “Aiutatevi gli uni gli altri”.
Ci ha parlato del volontariato e dei suoi vari aspetti, di come possa essere gratificante e meraviglioso aiutare le persone che sono in difficoltà.
Ho sempre sentito queste figure istituzionali lontane, lo Stato come un qualcosa di estraneo, sono consapevole che ciò è sbagliato e che ogni individuo dovrebbe sentirsi parte integrante della comunità.
Dopo l’incontro con Spadafora la mia opinione è radicalmente mutata. Ho
ascoltato il suo modo di parlare e notato la sua dedizione nel raccontare la
propria esperienza e la sua disponibilità nel rispondere alle domande poste dai
miei compagni e in questo clima, con la presenza del Sindaco di San Cipriano e
l’amministratore delegato di Agrorinasce Giovanni Allucci, ho finalmente
sentito di essere parte attiva della comunità, del mio territorio.
<<I resti sono un principio del cambiamento>> è ciò che dice Irene Alison, la giornalista che, con la fotografa Michela Palermo, ha gestito e curato il progetto di fotografia “Im\Mobili resti”(IMR) che ha coinvolto un gruppo di studenti del nostro liceo.
La giornalista ci ha parlato del progetto e di come lei e la sua collega sono giunte nella nostra temuta terra dei fuochi.
Tre anni fa, navigando in rete, hanno trovato il consorzio “Agrorinasce” e incuriosite ci hanno raggiunti, animate da quella fatidica voglia di rivoluzione.
Questo progetto ha avuto come scopo l’allestimento ,in una villa confiscata alla camorra, di una mostra fotografica di oggetti e immobili che hanno fatto parte dello scenario della malavita.
<<I resti sono un principio del cambiamento>> è ciò che dice Irene Alison, la giornalista che, con la fotografa Michela Palermo, ha gestito e curato il progetto di fotografia “Im\Mobili resti”(IMR) che ha coinvolto un gruppo di studenti del nostro liceo.
La giornalista ci ha parlato del progetto e di come lei e la sua collega sono giunte nella nostra temuta terra dei fuochi.
Tre anni fa, navigando in rete, hanno trovato il consorzio “Agrorinasce” e incuriosite ci hanno raggiunti, animate da quella fatidica voglia di rivoluzione.
Questo progetto ha avuto come scopo l’allestimento ,in una villa confiscata alla camorra, di una mostra fotografica di oggetti e immobili che hanno fatto parte dello scenario della malavita.
Il nome del progetto indica che i resti di qualcosa possono essere una
parte fondamentale di qualcos’altro o possono essere riutilizzati per altri
scopi.
Il segreto per comprendere tale mostra? Guardare e comprendere i dettagli, tutte quelle cose che possiamo considerare scontate, poiché fanno parte della nostra vita da sempre, questo è quello che hanno tenuto a precisare le due organizzatrici.
In tale scenario hanno operato gli studenti del Segrè.
IMR: Io mi ricordo
Ognuno dei partecipanti ha portato una vecchia foto di un genitore o di un parente e ha scattato una nuova foto ,immortalando dopo anni , lo stesso luogo.
Il cambio di scenario è stato sconvolgente.
Progetti come questo ci permettono di conoscere il posto in cui siamo nati, ci fanno acquistare la consapevolezza che il futuro è nelle nostre mani, che noi dobbiamo impegnarci per il cambiamento.
Assunta Basile e Rosalia Di Lauro, due ragazze del gruppo di fotografia, si sono fatte avanti e hanno espresso, a nome di tutti, quanto questo progetto sia stato importante, significativo e anche divertente per loro.
Il segreto per comprendere tale mostra? Guardare e comprendere i dettagli, tutte quelle cose che possiamo considerare scontate, poiché fanno parte della nostra vita da sempre, questo è quello che hanno tenuto a precisare le due organizzatrici.
In tale scenario hanno operato gli studenti del Segrè.
IMR: Io mi ricordo
Ognuno dei partecipanti ha portato una vecchia foto di un genitore o di un parente e ha scattato una nuova foto ,immortalando dopo anni , lo stesso luogo.
Il cambio di scenario è stato sconvolgente.
Progetti come questo ci permettono di conoscere il posto in cui siamo nati, ci fanno acquistare la consapevolezza che il futuro è nelle nostre mani, che noi dobbiamo impegnarci per il cambiamento.
Assunta Basile e Rosalia Di Lauro, due ragazze del gruppo di fotografia, si sono fatte avanti e hanno espresso, a nome di tutti, quanto questo progetto sia stato importante, significativo e anche divertente per loro.
Se continuiamo così, stiamo senza dubbio imboccando la strada giusta per il
cambiamento.
Di seguito sono allegate varie foto della mostra alla quale hanno preso parte Vincenzo Spadafora, Giovanni Allucci e Renato Natale, il sindaco di Casal di Principe.
Di seguito sono allegate varie foto della mostra alla quale hanno preso parte Vincenzo Spadafora, Giovanni Allucci e Renato Natale, il sindaco di Casal di Principe.
Giusy
Pirozzi
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