venerdì 11 ottobre 2013

Manichini di Plastica

Manco fosse una regola, sono solita stupirmi non appena metto piede fuori casa. La sottoscritta abita lungo Corso Umberto I, a Casal di Principe, e questa mattina, mentre si dirigeva a scuola, ha notato una cosa alquanto insolita. Ero diretta verso Piazza Villa, dopo la quale si trova scuola di mio fratello, e ad un certo punto ho notato un insolito individuo poggiato ad un lampione. Ma non un individuo normale: un uomo costruito con bottiglie di plastica, con la mano alzata in segno di saluto verso gli automobilisti. Aveva occhi, capelli, bocca: un perfetto essere umano di plastica. Proseguendo, dopo un attimo di stupore, ne notiamo un altro seduto su una panchina, di fianco ad un anziano signore all’ombra degli alberi della piazza, che stanno rigorosamente abbattendo tra l’altro. Seduto alla panchina di fronte la chiesa, un altro di questi individui. Qui la domanda sorge spontanea: cosa diamine sta succedendo per le strade del mio paese? Una probabile risposta m’è arrivata subito alla mente: protesta. Tutti siamo a conoscenza del problema di Casal di Principe e dintorni. Tutti siamo a conoscenza dei rifiuti che ci circondano, e in proposito è stato fatto anche un corteo sabato 4 Ottobre, al quale abbiamo partecipato anche noi studenti, in combutta con Legambiente. Ma ovviamente le proteste non sono finite, e per una volta mi sento davvero fiera di una trovata della gente del mio paese. Chiedendo delucidazioni al tabaccaio lungo il corso, ho avuto conferma della mia tesi: qualcuno, non abbiamo scoperto chi, ma la sottoscritta pensa si tratti di Legambiente, ha costruito questi individui di plastica e li ha piazzati un po’ ovunque per Casal di Principe. E mi ha fatto notare anche un’altra cosa: all’interno di questi manichini, c’è una macchia nera. Chi nella trachea, chi all’altezza dello stomaco, un manichino donna l’aveva in corrispondenza del seno sinistro. Ovvio, no? Le macchie nere simboleggiano il cancro: la percentuale di morti per questa malattia, da queste parti, è alta. Molto alta. Chiunque, in famiglia, ne ha almeno un caso. Ebbene, questa cosa ci fa pensare. Quei manichini siamo noi, gente. E siamo noi che stiamo morendo.

Rossana Schiavone 

2 commenti:

  1. Bell'articolo, Rossana!

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  2. Proprio un bell'articolo! Mi piace che ISCHOOL esprima esperienze e testimonianze di persone, che sanno cogliere e proporre l'obiettivo di una vita diversa.

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