martedì 19 novembre 2013

Doppia Intervista a due Studenti del Segré

Ciao, ci parlate un po’ di voi?
·         Silvia: Mi chiamo Silvia Ige, frequento il primo anno di liceo, sono nata in Italia, vivo coi miei genitori mentre i miei fratelli sono in Nigeria. Qui mi trovo bene, sto conoscendo gente nuova.
·         Brandy: Mi chiamo Brandy, anche io sono nata in Italia ma sono Americana. Diciamo che non sono ancora arrivati i documenti ma preferisco l’America.
La scuola italiana e quella americana… quali delle due preferisci?
·         Brandy: E’ uguale! Cambia solo la lingua.
La scuola italiana e quella nigeriana… quali delle due preferisci?
·         Silvia: La scuola italiana è molto diversa perché qui i professori sono più vicini ai ragazzi mentre in Nigeria basta un ritardo o un’impreparazione subito ti mettono in punizione, ti danno una faccenda da fare o ti bacchettano. In Italia invece ti mettono o una nota o un voto negativo solo.
A tal proposito, ritenete che tali punizioni siano una cosa positiva o negativa?
·         Brandy: Positiva perché dopo studiano, negativa perché fa male.
·         Silvia: Posit….positiva e negativa! Positiva perché studi per evitare le bacchettate.
Non credete invece che i docenti approcciandosi in un modo più pacifico e sereno con gli alunni possano coinvolgerli allo studio?
·         Silvia: Sì, infatti alcuni professori italiano questo lo fanno e fanno bene, però ci sono alcuni ragazzi testardi che non vogliono le maniere dolci, calme e belle ma quelle forti. Ad esempio mia nipote ha la mia stessa età ed è più brava di me a scuola e tra due anni andrà all’università perché ha fatto il salto, quindi non ci vuole solo una professoressa per portare i ragazzi ad una vita composta ma anche i genitori. Mia madre è una maestra nigeriana quindi se una madre ti porta a rispettare una maestra, una professoressa i ragazzi vanno in alto. Invece qui se un professore dice che i figli non studiano le madri si mettono con i figli contro le professoresse e io credo che le mamme si debbano fidare delle professoresse.
Avete un professore preferito?
·         Brandy: Ancora no!
·         Silvia: Diciamo che non ci sono professori che mi trattano con il cucchiaino, però tutto bene.
Passiamo ad altro…Cosa non ti piace dell’Italia?
·         Brandy: L’inquinamento, alcune genti, l’ambiente in generale.
·         Silvia: L’inquinamento c’è ovunque però ci sono alcune zone in cui ce n’è di più, come qui a Casale. Quello che mi piace dell’Italia è che c’è più libertà! Ad esempio in Nigeria di sera i ragazzi non possono uscire, ecc.
Tre cose fondamentali per te nella vita…
·         Silvia: La famiglia, l’insegnamento a scuola, la libertà di chiesa (di culto ndr.)
·         Brandy: I miei capelli (ride, ndr.) La famiglia, l’educazione e la libertà dei ragazzi di essere ciò che vogliono.
A cosa aspirate per il vostro futuro?
·         Brandy: Diciamo che non tutti i sogni si realizzano, ad esempio vuoi essere questo e diventi quell’altro. Vorrei fare il medico o l’avvocato.
·         Silvia: Prima la mia scelta dipendeva su mia nipote che sceglierà o giurisprudenza o medicina. All’inizio mi piaceva medicina però ora ho cambiato perché mi piacerebbe fare la polizia scientifica.
Brandy ha detto che i vostri sogni sono ostacolati, irrealizzabili…perché?
·         Brandy: Forse dipende da me, la sfortuna, boh, ma non mi fermo così!
Se ti dico “UGUAGLIANZA” a cosa pensi?
·         Brandy: L’uguaglianza è essere uguali senza pensare al colore ma alle altre cose, al cuore e…!
·         Silvia: L’uguaglianza per me è evitare razzismo
Siete mai state discriminate?
·         Brandy: Sì, qualche volta sì, ma non ci ho fatto caso perché sono ignoranti!
·         Silvia: Sì però erano immaturi e quindi non li mai ho pensati, non ci ho mai sofferto.
…Libertà…
·         Silvia: Libertà di esprimere il proprio carattere, volere, qualunque cosa..
·         Brandy: Libertà di non nascondersi per piccole cose, piccoli insulti e affrontare la cosa, non con serenità, ma forse con la violenza. (ride, ndr.)
“Nessuno può essere tenuto in condizioni di servitù o schiavitù”. Cosa pensi a riguardo?
·         Brandy: Ognuno è padrone di se stesso!
·         Silvia: Giusto, nessuno può essere tenuto contro la sua volontà!

Finisce così l’intervista della rubrica “Culture of my (I)school” ideata da Gianluca Della Corte con la speranza che questa non sia soltanto una rubrica muta bensì un punto di partenza che riesca ad esternare voci echeggianti in grado di stimolare apertura ad una nuova cultura, una nuova epoca.

Gianluca Della Corte

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