First Day

In una scuola superiore, se non sei conforme alla massa, campi relativamente poco.

Se campi, ne esci cinico oppure sociopatico.

Francamente, dopo quattro anni, credo proprio di essere in una via di mezzo. Sono semplicemente antisociale. Anche perché la voglia di fare la persona simpatica mi è passata già da un pezzo. O forse non sono mai stata simpatica? Forse è proprio così.

È iniziato un nuovo anno, e noi siamo davvero contenti. Vero? Contenti che la scuola sia ricominciata, che i compiti pomeridiani siano ricominciati, che le lunghe lezioni noiose siano ricominciate. Ma a chi diamine vogliamo darla a bere? A nessuno piace la scuola, quindi è meglio non fare gli ipocriti e dire le cose come stanno. Perché, francamente, nessuno ha mai avuto anche solo l’intenzione di farcela piacere, la scuola. Troppe regole, troppi obblighi, troppa ipocrisia e troppi stronzi, mi si perdoni il francesismo. E poi si sa, l’animo umano è ribelle di natura. Ma comunque, state certi che una scuola superiore è una giungla. Una giungla di banchi e sedie, ma pur sempre una giungla. E se non state attenti, vi divorerà piano piano. No, non nel senso stretto del termine.

Qui ad essere sbranata è la vostra dignità. Credetemi se vi dico che ne ho visti di attentati alla dignità di qualcuno. Cose che il mio ego smisurato e il mio amor proprio non hanno neanche il coraggio di comprendere. Io ho visto cose che voi neanche immaginate. E non è vero, volevo solo utilizzare questa frase. Mi dava un senso di mistico, vero?

Vorrei venire al dunque, comunque.

Buon anno scolastico, che una qualche divinità eccentrica ve la mandi buona.

E un salutino per voi (noi) sfigati che avete la maturità.

Se moriremo sarà per la gloria, e non per l’oro. E per la fi…ah no, scusate.