Argomento tanto discusso di questo periodo per quanto
riguarda l’ambito scolastico sono le Invalsi. Sai cosa sono le Invalsi? Lo
avevo chiesto qualche settimana fa nel questionario somministrato in occasione
del sit-in sulla valutazione. La domanda chiave di questo articolo, alla luce
delle risposte raccolte, sarà: perché le
Invalsi?
“Le Invalsi sono delle prove scritte anonime che hanno lo
scopo di valutare il livello di preparazione di ogni singolo istituto”. Quante
volte avrete sentito questa fasulla definizione! Le Invalsi sono altro!
Innanzitutto esse non sono anonime ma ogni alunno è riconosciuto tramite una
cifra, un codice, come in un’azienda, disegno alquanto vicino alle idee delle “autorità”.
Ma fate ben attenzione ai seguenti chiarimenti che giustificano il mio, e non
solo mio, secco NO alle Invalsi.
Questi “quiz” sono a tempo e non possono valutare il totale
rendimento di un alunno in soli 150 minuti. Cosa piuttosto inaccettabile che va
a porsi in contrasto con la valutazione complessiva che un docente fa
annualmente.
Questi quesiti vanno a valutare soltanto il campo
nozionistico, fondati come sono su una didattica ridotta ad addestramento,
tendente ad escludere la criticità. Tanto temuto il pensiero critico dalle “forze
dall’alto”? Pare proprio di sì!
Inoltre, possiamo definire i test escludenti e dannosi: le
classi che si preparano a svolgerli vanno inevitabilmente ad accantonare la
didattica quotidiana per esercitarsi al
fine del buon esito delle prove.
Le Invalsi sono costosissime (circa 14 milioni di euro
all’anno). Contribuiscono, quindi,
al sempre maggiore depauperamento della scuola pubblica.
Per di più esse sono elitarie e discriminanti in quanto non
valutano i test effettuati da disabili e da immigrati che sono in Italia da
meno di un anno.
Altro dato oggettivo molto importante è che queste prove
sono uguali ovunque e quindi non tengono conto delle diverse condizioni
socio-economiche dei contesti in cui vengono somministrate. Leggiamo un qualsiasi POF, Piano di Offerta
Formativa, per dedurre da soli che la
contraddizione tra Invalsi e Pof è palese. In che senso, allora, ci si dice che
le programmazioni didattiche e educative sono calibrate su di noi, sui nostri
bisogni? Noi studenti, finché saremo
menti pensanti non possiamo non accorgerci di come i conti non tornino! Eppure,
obbligatorie già alle Scuole Medie, si è decretato che dal 2015 le Invalsi
saranno obbligatorie all’esame di Stato.
BASTA TESTA BASSA!
Le Invalsi non valgono, non ci meritano. Non facciamoci
ipnotizzare le menti attraverso la “trasmissione” di saperi che tali non sono! Respingiamole!
Rispediamole ai mittenti. Di sicuro sanno bene i veri motivi per cui che le hanno introdotte nel nostro percorso
formativo. Smascheriamo i consapevoli ideatori della S/valutazione informandoci
ed informando sulla verità!
Le Invalsi non servono a valutare a meno che per valutare
non intendiamo discriminare, omologare, etichettare, declassare, gerarchizzare!
Questa è la verità nuda e cruda: ove meno si sa, attenendosi sempre ai
risultati di queste ridicole prove, meno si ha! Il riferimento è ai
finanziamenti, ovviamente! Che la scuola pubblica sia ridotta a brandelli non
basta ancora, evidentemente. Per di più, a chi si andrebbe a togliere? Alla
scuola più debole tra le altre pur sempre deboli.
NO INVALSI! NO SQUOLA ma SCUOLA per tutti!!!
BOICOTTIAMO TUTTI LE INVALSI: NON VOGLIAMO UNA SCUOLA
ANTIDEMOCRATICA, CLASSISTA, “INVALIDANTE” DALLA QUALE USCIREMMO SEMPRE MENO
TESTE E PIU’ NUMERI CIECHI, MUTI, SORDI!
Gianluca della Corte, 3B
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