sabato 11 maggio 2013

Come (S)valutare con le invalsi


Argomento tanto discusso di questo periodo per quanto riguarda l’ambito scolastico sono le Invalsi. Sai cosa sono le Invalsi? Lo avevo chiesto qualche settimana fa nel questionario somministrato in occasione del sit-in sulla valutazione. La domanda chiave di questo articolo, alla luce delle risposte raccolte,  sarà: perché le Invalsi?
“Le Invalsi sono delle prove scritte anonime che hanno lo scopo di valutare il livello di preparazione di ogni singolo istituto”. Quante volte avrete sentito questa fasulla definizione! Le Invalsi sono altro! Innanzitutto esse non sono anonime ma ogni alunno è riconosciuto tramite una cifra, un codice, come in un’azienda, disegno alquanto vicino alle idee delle “autorità”. Ma fate ben attenzione ai seguenti chiarimenti che giustificano il mio, e non solo mio, secco NO alle Invalsi.
Questi “quiz” sono a tempo e non possono valutare il totale rendimento di un alunno in soli 150 minuti. Cosa piuttosto inaccettabile che va a porsi in contrasto con la valutazione complessiva che un docente fa annualmente.
Questi quesiti vanno a valutare soltanto il campo nozionistico, fondati come sono su una didattica ridotta ad addestramento, tendente ad escludere  la criticità.  Tanto temuto il pensiero critico dalle “forze dall’alto”? Pare proprio di sì!
Inoltre, possiamo definire i test escludenti e dannosi: le classi che si preparano a svolgerli vanno inevitabilmente ad accantonare la didattica quotidiana per esercitarsi  al fine del buon esito delle prove.
Le Invalsi sono costosissime (circa 14 milioni di euro all’anno). Contribuiscono, quindi, al sempre maggiore depauperamento della scuola pubblica.
Per di più esse sono elitarie e discriminanti in quanto non valutano i test effettuati da disabili e da immigrati che sono in Italia da meno di un anno.
Altro dato oggettivo molto importante è che queste prove sono uguali ovunque e quindi non tengono conto delle diverse condizioni socio-economiche dei contesti in cui vengono somministrate.  Leggiamo un qualsiasi POF, Piano di Offerta Formativa, per dedurre da soli che  la contraddizione tra Invalsi e Pof è palese. In che senso, allora, ci si dice che le programmazioni didattiche e educative sono calibrate su di noi, sui nostri bisogni?  Noi studenti, finché saremo menti pensanti non possiamo non accorgerci di come i conti non tornino! Eppure, obbligatorie già alle Scuole Medie, si è decretato che dal 2015 le Invalsi saranno obbligatorie all’esame di Stato.
BASTA TESTA BASSA!
Le Invalsi non valgono, non ci meritano. Non facciamoci ipnotizzare le menti attraverso la “trasmissione” di saperi che tali non sono! Respingiamole! Rispediamole ai mittenti. Di sicuro sanno bene i veri motivi per cui  che le hanno introdotte nel nostro percorso formativo. Smascheriamo i consapevoli ideatori della S/valutazione informandoci ed informando sulla verità!
Le Invalsi non servono a valutare a meno che per valutare non intendiamo discriminare, omologare, etichettare, declassare, gerarchizzare! Questa è la verità nuda e cruda: ove meno si sa, attenendosi sempre ai risultati di queste ridicole prove, meno si ha! Il riferimento è ai finanziamenti, ovviamente! Che la scuola pubblica sia ridotta a brandelli non basta ancora, evidentemente. Per di più, a chi si andrebbe a togliere? Alla scuola più debole tra le altre pur sempre deboli.


NO INVALSI! NO SQUOLA ma SCUOLA per tutti!!!

BOICOTTIAMO TUTTI LE INVALSI: NON VOGLIAMO UNA SCUOLA ANTIDEMOCRATICA, CLASSISTA, “INVALIDANTE” DALLA QUALE USCIREMMO SEMPRE MENO TESTE E PIU’ NUMERI CIECHI, MUTI, SORDI!

Gianluca della Corte, 3B

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