venerdì 25 novembre 2022

Poesia: “Inno alla donna”

Donna mia, possa tu risplendere, colma di vita,
come è dato fare al Sole nel cielo d'Aprile. 

Se sei, nell'interezza tua, il Mondo che rinasce,
se sei la matrice di tutte le cose, 

allora questo tuo corpo è radice d'un forte stelo
che sostiene l'insostenibile,
l'insostenibile corolla di vita che ci pare leggera
e che invece trascina con sé l'importanza di un macigno,
cui tu sola sai dare colore. 

Questa tua vita, questo tuo cuore –
che come una spina di rosa da tutti è veduto,
da pochi amato,
e questi occhi, sono il chiarore inviolabilmente nuovo
e imprescindibile del Settimo Cielo. 

Ma mani violente si sporcano del tuo sangue
e incupiscono la tua bontà, e se la ridono del tuo dolore, 

    e il tuo stelo buono, mia donna, 
viene offeso, abbattuto, lasciato sfiorire, esanime. 

Il tuo stelo buono che appassisce e si piega
tra le mani e la volontà di chi non è fatto 
né per amarti, né per ricevere il tuo immenso amore. 

Il tuo stelo buono, mia dolce donna,
che è buono quasi quanto la vita che dai, 

brilla così tanto nel cielo d'Aprile,
brilla così tanto poiché tu sei Matrice,
che ti dona il privilegio gentile pur nell'oscurità
del sollievo d'esser l'umana femminilità. 

Antonella Di Meo, IV Z

Nessun commento:

Posta un commento