venerdì 1 dicembre 2017

Rompiamo il silenzio

Donne e rispetto          


«Violenza non è solo uccidere un altro.Violenza anche quando usiamo parole mordaci, quando facciamo un gesto per scostare una persona, quando obbediamo per paura. Violenza non è solo strage organizzata in nome di Dio, della società o della patria. La violenza è molto più sottile, molto più profonda»                                                                                                           - Jiddu Krishnamurti  


                                                                                                              

Avremmo voluto sperare che, in una società avanzata civile e democratica, le pagine dei giornali non si nutrissero di storie di abusi, stupri e femminicidi. Nel corso degli anni, diverse istituzioni si sono impegnate nella tutela della donna; difatti, nel 1999, le Nazioni Unite hanno deliberato che il 25 novembre venisse considerato come la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Durante la settimana che va dal 20\11 al 25\11, il nostro liceo ha dedicato diverse attività all’approfondimento di questo tema.  Le classi 3As, 3P, 3Q, 4L, 4R, 4Z e 5D hanno assistito, presso il Teatro della legalità di Casal di Principe, allo spettacolo “Storie di donne”, incentrato sulle peripezie di quattro prostitute. La compagnia teatrale era variegata: diverse generazioni, storie e filosofie a confronto hanno dato vita ad uno spettacolo, sì crudo, ma anche toccante.  Dopo la rappresentazione abbiamo avuto l’opportunità di intervistare gli attori e il produttore e siamo venute a conoscenza della convergenza tra realtà e racconto, in quanto una delle attrici ha vissuto sulla propria pelle il dolore di un abuso.                                                                                               
G: «Qualche monologo è basato su una storia vera? Se sì, come ha influito sulla vostra vita?»
A: «Il monologo affidatomi non era quello che avete visto, era completamente diverso. Siccome da ragazzina ho subito un abuso da parte di mio zio, per aumentare la veridicità della scena, mi è stata affidata proprio la parte che ha dato vita all’intero spettacolo. Con il passare del tempo ho trovato la forza di rincorrere il mio sogno: quello di diventare un’attrice. Oggi parlo a voi come parlo alla donna che sono diventata: sono ferite che rimarranno in eterno. Ma da questo dolore ho tratto il coraggio per perdonare il mio aguzzino. Il messaggio che voglio lasciarvi è che la forza è dentro di noi, non vi lasciate mai dire dagli altri come vivere e cosa fare. Abbiate personalità!»
G: «Dunque è giusto perdonare chi commette un crimine del genere?»                          P: «In quanto fondatore di un’associazione contro la violenza di genere e contro la discriminazione voglio fare un appello a tutte le giovani donne che leggeranno quest’intervista: non accettate mai l’ultimo appuntamento! Questi uomini sono        disperati: il loro ego e la loro frustrazione li spinge a compiere atti immani, perdono il senno, diventano causa e ragione della vostra fine. Quindi lottate, per voi, per la vostra dignità, per i vostri sogni, per chi l’ha fatto prima di voi e per chi lo farà dopo: ragazze, lottate!»                                                                                                                          Gli attori ci hanno congedato con un affettuoso saluto e qualcosa su cui riflettere. Nel 2017 si annoverano 114 femminicidi: ma quante donne, ragazze, come noi e come voi, subiscono ogni giorno questi abusi e non hanno il coraggio di denunciarli? Nella giornata del 25\11\2017, il liceo Segrè si è impegnato nella causa già dal vestiario, infatti ogni componente del corpo scolastico, femmina o maschio che fosse, indossava qualcosa di arancione in onore dell’”Orange Day” per il supporto e la difesa delle donne.
Le ultime due ore di lezione sono state dedicate al cineforum per proporre delle iniziative, per attirare l’attenzione sulle vittime di soprusi e per parlare della necessità di rendere il nostro ambiente sicuro per le donne e le ragazze. L’attiva partecipazione della parte maschile, ci ha fatto meditare sul loro ruolo: quanti di loro avranno mai spintonato, percosso o anche “solo” insultato una donna senza riflettere? Abbiamo posto la domanda e la risposta è stata: «I veri uomini sono femministi!».
Un pregiudizio senza età ha creato, con un’educazione diseguale e opprimente,          un’apparente inferiorità del sesso femminile; noi donne siamo considerate meno spendibili, meno autorevoli. Dobbiamo imporci, essere sempre due volte più brave e più capaci, per ottenere lo stesso risultato maschile. È trascorso un lasso di tempo parso infinito prima che la donna riuscisse a liberarsi dalla schiavitù dell’uomo, adesso le tocca liberarsi del mito dell’inferiorità per rendersi pienamente conto delle sue potenzialità. Bisogna, quindi, unirsi per partecipare attivamente alla lotta, senza avere paura dei pregiudizi, senza essere infastidite dalla compassione altrui; solo in questo modo nessun potere potrà mai privare il genere femminile della libertà, di parola o azione. 
Vogliamo concludere con una frase del produttore di “Storie di donne”, che ci ha lasciato piacevolmente sorprese e cariche di aspettative: "Il futuro siete voi: il cambiamento è nelle vostre mani!"

                                                                           

 Turco Mariagrazia 
Di Puorto Nunzia 
Piccolo Alessia IVL

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