La prima cosa di
cui si viene informati dai professori, dopo gli inutili, e quanto mai banali
saluti di inizio anno è la scansione di verifica della progettazione
scolastica.
Ovviamente, il
nostro corpo amministrativo non si smentisce mai a creare sempre nuovi metodi di tortura
giovanile (alcuni dovrebbero essere puniti legalmente) .
La novità di
quest’anno ?
IL PENTAMESTRE .
Varie e
diversificate sono state la reazioni degli studenti a questa notizia , ma la domanda
che più frequentemente si sente risuonare nei corridoi , da studenti in
piena crisi in merito è : perché?
La risposta a
questa domanda è da ricercarsi
soprattutto nei professori che hanno
approvato la proposta, che sembrano
essere tutti improvvisante scomparsi, ma
riflettendo non è difficile fare delle
ipotesi.
Il nostro corpo
docenti ogni anno sente l’esigenza di rinnovarsi, cosa necessaria, nulla in
contrario, ma non sempre certe modifiche sono utili. Dopo la completa scomparsa
del caro e buon vecchio quadrimestre dal
nostro liceo vengono sperimentati
nuovi metodi di scansione temporale , il
famosissimo trimestre che l’anno passato portò come risultato non altro che
valutazioni scorrette , studenti in crisi per le interrogazioni che non era possibile svolgere in tempo reale, e
professori stressati e costretti a effettuare verifiche a troppa poca distanza
temporale.
Il pentamestre
si presenta invece strutturato in questo modo : una parte iniziale di
tre mesi che inizia alla fine di settembre e termina il 15 di dicembre e poi
successivamente da gennaio a
giugno una fase di 5 mesi intervallata da un così detto pagellino a metà marzo
. La cosa che immediatamente salta
all'occhio è che il pentamestre, con cui saremo costretti a convivere per un
anno intero, non è altro che una sorta di trimestre camuffato, una semplice convenzione nel ripetere per due anni la stressa cosa solo cambiandone
il nome . Dove troviamo l’innovazione in tutto questo ?
Saremo, probabilmente costretti come l’anno
passato ad una dose eccessiva di stress per la troppa fretta delle verifiche ed
anche i professori non saranno in grado di effettuare le valutazioni adeguate.
Almeno se deve
essere fatto un cambiamento che sia assennato.
Non posso dire
con certezza cosa spinge il corpo amministrativo a tali congetture , probabilmente
sono animati dalla spirito di sana e giusta innovazione ma non lo stanno utilizzando in modo adatto. Forse
per loro abbracciare il caro vecchio quadrimestre sarebbe una sconfitta,
la disfatta dei loro progetti, ma credo
che sarebbe opportuno riconsiderare questi metodi di scansione trimestrale soprattutto visti i
precedenti risultati.
Come andranno le
cose col pentamestre possiamo solo
immaginarlo, sarà l’esperienza ad animarci per gli anni successivi. Anche per
questo voglio rivolgere un appello a tutti gli studenti e agli insegnanti del
liceo Emilio G. Segrè: noi tutti
dobbiamo armarci di consapevolezza
perché siamo la realtà del nostro
liceo , e mi rivolgo anche ai professori che hanno potere decisionale in consiglio, di non approvare metodi così dispersivi
per gli anni a seguire , soprattutto visti i risultati, cioè stress e
scarsa preparazione degli studenti. Inoltre ricordiamoci che il liceo senza
alunni sarebbe totalmente nullo , quindi trovo opportuno far sentire le nostre
voci , su temi che come questo ci riguardano personalmente , non solo nel
presente, ma soprattutto per il futuro !
Fabiola Castaldo 3Z
Credo che il tema della divisione dell'anno scolastico sia un poco più serio di quanto esprima questo articolo. Propongo di parlarne in una tavola rotonda, organizzata da ischool. Saluti.
RispondiEliminaSalve preside,
RispondiEliminal'articolo nasce da esigente concrete dettate dagli studenti i quali vivono sulla propria pelle l'esperienza del pentamestre e come testimonianza dell'esperienza del trimestre l'anno passato. Se ho scritto questo è per quello che sento come studente. Distinti saluti.
Buongiorno, mi pare sia l'ennesimo tentativo fallimentare della "buona scuola" di un certo ex presidente del Consiglio che avrebbe fatto meglio a fare il suo mestiere invece di fare politiche fallimentari senza prevedere le conseguenze: troppe materie raffazzonate, troppi argomenti fatti male e niente di concreto in realtà. Molto fumo e poco arrosto ma tanti voti insufficienti basati sul nulla perchè anche solo una definizione diversa dal libro conta sulla carta. Ritorniamo al fatidico dilemma scuola basata su un cieco nozionismo che non insegna a studiare, non insegna un metodo di apprendimento, come studiare e cosa studiare, ma solo una accozzaglia di nozioni raffazzonate e imposte dal Ministero. Cosi gli studenti non imparano a ragionare e a capire perchè non é previsto basta arrivare alla maggiore età. Complimenti ! e scusate lo sfogo.
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