mercoledì 10 ottobre 2018

Gioventù di fuoco... nella Terra dei fuochi

A Casal di Principe un incontro per riflettere sulla criminalità organizzata e sulle Baby Gang.


Casal di Principe: Il 15 settembre si è tenuto un incontro, promosso dalla Summer School UCSI, scuola di giornalismo investigativo, presso l'Università per la Legalità e lo sviluppo, per dibattere sul fenomeno della criminalità organizzata e su quello delle Baby Gang, con la partecipazione di alcune classi del Liceo "Emilio Gino Segrè" di San Cipriano d'Aversa.
Dopo gli interventi di Federico Cafiero De Raho, Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, che ha riflettuto sul problema della criminalità organizzata (soprattutto in un territorio come quello di Casal di Principe e, di conseguenza, sul lucro ottenuto da essa con lo spaccio di sostanze stupefacenti, si è focalizzata l'attenzione sulle cosiddette "Baby Gang", diffuse in particolare nella città di Napoli, grazie a Francesco Cananzi, magistrato e consigliere del "CSM", a Raffaele Del Giudice, vicesindaco di Napoli, e a Patrizia Esposito, Presidente del Tribunale dei Minori di Napoli.
Si è riflettuto, in particolare, sulla crescita esponenziale del suddetto fenomeno che coinvolge i ragazzi, in età adolescenziale, che assumono un ruolo da leader negativi, compiendo spesso violenze fisiche o verbali a danno dei più deboli. Si è sollecitato, tra l'altro, a controllare il comportamento dei ragazzi attraverso un giusto percorso di educazione, affinché il fenomeno venga gradualmente represso. Come ha, infatti, sottolineato il presidente Patrizia Esposito, a suscitare nei ragazzi tali comportamenti non sono soltanto disagi socio-familiari, ma anche l'adozione di modelli educativi non adeguati alla loro crescita e l'uso non appropriato dei social network, dai quali sono facilmente influenzati. Si  è anche ipotizzata la possibilità di abbassare, per il Tribunale dei Minori, la soglia di età imputabile: infatti, non si dovrebbero solo punire minori che rientrino in  una fascia d'età imputabile prestabilita, quindi non  bisogna sottovalutare i reati commessi da ragazzi di una fascia di età  minore rispetto a quella prestabilita. Si è osservato inoltre l'importante ruolo delle Istituzioni scolastiche  sia nel segnalare  il problema agli Assistenti Sociali sia nel percorso educativo da proporre ai ragazzi durante e dopo la detenzione.
In questo incontro fiumi di parole sono stati emessi con la speranza concreta  che una fattiva collaborazione tra tutte le forze in campo possa ridurre il problema e far crescere i giovani "di fuoco" con rispetto di se stessi, degli altri e del territorio.
                               
                                                                                                     Fabiana Cantiello  IV Z

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