lunedì 23 maggio 2016

Il coraggio di avere paura.

“Se non paghi 1000€ al mio ragazzo entro domani, ti taglieremo la testa.”
È con queste crude parole che ,nel 2009 ,Luigi Ferrucci fu minacciato da due uomini del clan dei casalesi all’interno del suo locale.
Ferrucci, titolare del Bambusa di Castel Volturno, grazie al suo coraggio che lo ha portato a denunciare i due, ha ricevuto giustizia; il giorno seguente l’atto intimidatorio i due estorsori furono arrestati.
Dalla sua esperienza ha capito molto, soprattutto,che in casi del genere, c’è bisogno di stare in gruppo, di essere uniti perché insieme si è più forti . Oggi Luigi è Presidente dell’associazione FAI (Federazione delle Associazioni Antiracket ) e si occupa di aiutare altri imprenditori come lui che, vessati dalla criminalità organizzata, hanno deciso di opporsi.
La F.A.I. promuove la legalità attraverso la diffusione del Consumo Critico,   una sorta di patto tra commercianti e consumatori che ha lo scopo di promuovere le aziende che si oppongono al racket delle estorsioni con la denuncia. A tale scopo è stata redatta una guida contenente tutti i nomi delle aziende Italiane (circa 2000, 35 di queste sono nel territorio di  Castel Volturno) che non pagano il pizzo, in questo modo il consumatore si assicura di non contribuire a finanziare le organizzazioni criminali e i loro traffici illeciti .
Alla domanda “Quale convenienza ha il commerciante a non denunciare?”, Ferrucci risponde che ,denunciando, si perdono fette di mercato, ma non denunciare oggi non ha senso, in quanto vi è la Legge n°44 che tutela il cittadino vessato dalla criminalità organizzata e che prevede il risarcimento totale del danno causato dagli estorsori per chi presenta denuncia. Inoltre la denuncia costituisce un atto normalissimo, quindi perché non farlo?

Valde Letizia e Tonia Guaglione

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