lunedì 7 marzo 2016

Nessun giorno vi cancellerà dalla memoria del tempo.

Il giorno 25 febbraio 2016, nella sala “Don Diana” del Centro di Formazione Nazionale del Corpo Forestale dello Stato di  Castel Volturno,alcuni rappresentati del Liceo E.G.Segrè hanno partecipato al memoriale in onore della Shoah.
Fondamentale  la presenza del giornalista Nico Pirozzi, del magistrato Paolo Albano,  diFelice Stellato, del prof.Giovanni Mesolella, del giornalista Geo Nocchetti, delle signore Alberta Levi Temin e Diana Pezza Borrelli.
 << La memoria...cos'è la memoria?>>
E' così che Nico Pirozzi attira l'attenzione dei ragazzi venuti da tutta la pr
ovincia di Caserta. La memoria ci appare come un libro! Uno di quei libri che ci restano impressi,uno di quelli che non si possono dimenticare facilmente. La memoria,dopo un resoconto storico del giornalista, è un diritto che l'Italia non ha sempre avuto in quanto 'vittima' delle stragi scomparse dalla storiografia. Tra le stragi dimenticate,Paolo Albano cita quella di 'Caiazzo' avvenuta il 13 ottobre del 1943.
Ventidue quel giorno furono le vittime dei soldati tedeschi ,vittime dimenticate dalla storia,vittime divenute numeri. Uno scontro tra memoria e oblio,una strage che vide la luce quando Joseph Agnone scoprì il dossier sulla strage di Caiazzo. Anime private del proprio respiro vitale per la volontà di Wolfgang Eric Emden,un sottotenente tedesco,all'epoca ventenne,che quel giorno divenne arbitro della vita e della morte. Wolfgang viene arrestato e interrogato all'età di 70 anni e condannato  all'ergastolo in Italia per la tenacia e l’abnegazione del dott. Albano,mentre in Germania quest'uomo non fu condannato ad alcuna pena. Come in una macchina del tempo,attraverso le opinioni delle persone presenti,si ripercorre lentamente la storia. Una storia che tutti noi conosciamo,una storia che Alberta Levi Temin,almeno in parte,ha vissuto. Alberta,oggi 97enne,è una testimone oculare degli orrori della guerra. La donna non si considera un'eroina perchè ha trascorso gli anni delle deportazioni nascondendosi,ma ha provato sulla sua pelle il terrore delle leggi razziali. Il suo è un monologo da brivido,che porta a riflettere sul perchè l'uomo,da sempre,per motivazioni futili diventa assassino del rispetto,della diversità e della vita.  Il suo invito è quello di allenarci al dialogo,di vivere,altrimenti non si può dare un senso concreto alla vita.
O si vive in base alla coscienza o si cade in preda al male del mondo.
Dimenticare il passato significherebbe rimuovere dal tempo quelle vittime innocenti  la cui unica colpa era quella di non appartenere alla razza ariana ,ed è proprio per questo motivo che l'importanza della storia porta alla nascita della Legge 211 del 2000,la quale stabilisce il giorno della memoria,affinchè gli orrori del passato possano essere d'insegnamento all'uomo e per ricordargli che la vita è un dono,che non esiste alcuna razza se non quella dell'umanità.
                                                                                                                     
Di seguito le poesie presentate dagli allievi che hanno partecipato alla manifestazione.

 Maria Iorio

E’ FINITA

Ѐ lì, immobile, che si tiene le ginocchia.
Il calvo capo chino,
volto all’arido terreno.
Uomini tutti uguali,
solo un numero ad identificarli,
solo l’aspetto ad amalgamarli.
Uno ad uno, tutti vanno via.

Ѐ sola, impaurita,
circondata da corpi senza vita,
altri che non l’hanno mai vissuta.
Qualcuno la porta con sé,
la prendono con forza,
non vuole guardare,
sa che le faranno altro male.
Anime in cerca di una vita,
anche per lei è finita.

Nicolina Nobis

Jet black
Luce che accarezza le spine,
parole macchiate di sangue salgono al cielo,
baratro profondo,
angelo nero.


Ida Cantone

La fine

C’è freddo;
niente è peggio,
senza speranza,
solo paura
la fine è sicura!
Solo un numero son diventati,
senza cibo son restati.

Carmen Borrata


Ricordi lontani

Urla strazianti,
gente che cade
senza sentirla
trafitta da spade.

Il ricordo lontano
 di una strage bianca
un aiuto vano
anche quello manca.

Per chi si combatte,
nessuna uguaglianza,
senza più forze,
nemmeno speranza.

Urla strazianti,
gente che cade
senza sentirla
trafitta da spade.

Celeste Dazzi

Speranza muta

Non c’è silenzio nei campi,
urla di bambini,
disperazione di madri,
strazio di padri.

C’è silenzio nell’anima,
straziata dal dolore,
muta nel vuoto, 
ma ancora piena di speranza.

Fuori la luce,
dentro il buio
li riduce.

Ilaria Ardente

Vite mai vissute

Immersi nel silenzio misto ad orrore, 
nei campi c’è sempre più terrore.
Privi di tutto,
corpi sparsi.
Senza un nome,
senza un cognome.
Solo un numero li copre.

Vite bruciate,
vite indignate,
vite mai vissute!

Lucia Zara

Aspettando 

Persone che hanno perso la voglia di vivere,
senza speranza,
senza amore, solo dolore.

Desiderano uscire da quella prigione,
ma intanto
aspettano
la fine.
Raffaella Diana

Nel Buio

Un treno
arriva,
è fermo
nel buio.

Un bambino
scende,
è solo
nel buio.

Un uomo
lavora,
è stanco
nel buio.

Una donna
ha fame,
è triste
nel buio.

Un treno, un bambino,
un uomo, una donna,
vanno verso lo stesso destino,
nel buio.

Alessandra Iorio

... Perchè Ricordare?

Uomo deriso,
Uomo picchiato,
Uomo con le lacrime al viso,
Uomo alla vita afferrato,
ma alla morte destinato.
Uomo pieno di paura,
Uomo discriminato per natura,
Uomo trattato come spazzatura
per generare una razza pura.
Uomo ucciso senza premura.
Perché ricordare? A che serve la memoria?
Essenziale non è ripensare
solamente la Shoah cosa sia stata,
c’è bisogno che ognuno comprenda
che la Shoah non deve essere replicata.

 Rosa Reccia e Federica Schiavone

Memoria.Ricordo.Dolore.

Chissà mai perchè
noi ricordiamo
sempre
le cose più brutte.
Sono stampate
con l'inchiostro indelebile sul nostro cuore,
la mente che formula l'immagine
e gli occhi che tremano a tale pensiero.
Tutto ciò per ricordarci
quanto siamo colpevoli,
di che orrori siamo capaci,
di quanto siamo limitati.
Morte e distruzione sono le nostre armi più illegittime,
ma le più usate.
"Pulvis et umbra sumus"

Giusy Pirozzi

Poesia giornata della memoria. 

Ricordo errori passati,
orrori commessi, diritti calpestati .
Ho memoria di vite spezzate ,
mai dimenticherò le libertà negate,
ad appassire è stata lasciata la ragione,
unico peccato è stato professare un’altra religione,
mai questo giorno possiamo scordare,
sperando che questo ingiusto mondo possa cambiare.

Francesco Zara 

Non si può semplicemente dimenticare 

Non possiamo dimenticare il dolore,
le assordanti grida e il terrore;
non si può mettere una pietra sopra a una tragedia del genere
se di uomini, donne e bambini non resta altro che cenere.
Fiumi di lacrime sono state versati,
migliaia di case abbandonate;
non possiamo solamente far finta di niente
come è solita fare la gente.
Che  accendiate  una candela o diciate una preghiera,
ricordate chi non c’è più almeno la sera;
raccontate ai vostri figli dell’Olocausto,
fate sì che non accada mai più qualcosa di così infausto.

Tonia Guaglione

Libertà privata

In gabbia come animali
usati come schiavi,
torturati, picchiati, gettati come sacchi,
uomini diventati matti.

Uomini, donne, bambini
libertà privata, vita malata.
Preferiscono morire,
invece che patire.

Cercavano le porte, invece solo morte.

Imma Cioffo
                                   

La mano degli uomini

Corpi nel recinto,
ebrei,
dignità rubata,
cenere,
cielo vuoto.

La mano degli uomini
ha cambiato la storia,
ha cambiato la sorte
di poveri uomini,
ha cambiato le vite.
     
 Erika Tornincasa 


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