lunedì 30 novembre 2015

HARRY POTTER: PIÙ CHE UN SEMPLICE FANTASY

“Il signore e la signora Dursley, di Privet Drive numero 4, erano orgogliosi di poter affermare di essere perfettamente normali, e grazie tante.”
Inizia così una delle saghe letterarie più famose al mondo, tradotta in 77 lingue comprese latino e greco antico, con circa 450 milioni di copie vendute in soli 10 anni.
La serie comprende 7 volumi, ideati dalla scrittrice J.K.Rowling e pubblicati tra il 1997 e il 2007. Dopo essere stato rifiutato da ben 12 editori (poveri stolti), Harry Potter è stato pubblicato dalla Bloomsbury, e in seguito la Warner Bros ne ha acquistato i diritti per trasportarlo sul grande schermo.
Come molti sanno, e come tutti dovrebbero sapere, Harry Potter è un orfano di 10 anni, maltrattato dagli zii e dal cugino, con cui vive in un piccolo paesino del Surrey, in Inghilterra. Il giorno del suo undicesimo compleanno Harry scopre di essere un mago e viene a conoscenza di un’intera comunità magica che vive celata al fianco dei “babbani”, cioè persone senza poteri magici. Nei sette anni che trascorre ad Hogwarts, la scuola per maghi e streghe, Harry viene a conoscenza del fatto che i suoi genitori sono stati uccisi dal più potente mago oscuro di tutti i tempi, Lord Voldemort, che ha cercato di uccidere anche lui, diventato famoso proprio per essere inspiegabilmente sopravvissuto; l’unico segno di quella notte del 31 ottobre è una cicatrice a forma di saetta sulla fronte, che aiuterà il protagonista, ma gli creerà anche molti problemi. Ogni libro rappresenta un anno della vita del ragazzo che, accompagnato dai suoi due migliori amici Hermione Granger e Ron Weasley, cercherà di distruggere definitivamente Voldemort, per portare finalmente la pace nel mondo magico.
Harry Potter è una saga che ha cambiato la mia vita (e non sto esagerando), perché è una di quelle serie di libri che si leggono all’inizio della propria “carriera” di lettore. Io l’ho letteralmente divorata, e ogni tanto non posso fare a meno di chiedermi se leggere mi sarebbe piaciuto così tanto anche senza Harry. Forse sì, forse no, poco importa: non è un caso che la saga abbia riscosso tanto successo tra i giovani ,ma anche tra gli adulti. In questi libri c’è veramente di tutto, da temi ricorrenti come l’amicizia e l’amore a riferimenti e parallelismi con la storia reale. Come Hitler perseguitava gli ebrei, Lord Voldemort perseguita i babbani, li considera nullità, nonostante egli stesso abbia avuto un padre senza poteri magici. Harry non vuole essere un eroe: egli è solo un ragazzino che vuole godersi la sua vita, vuole avere i problemi degli altri ragazzi della sua età, eppure è costretto a combattere una guerra più vecchia di lui, si ritrova ad essere il solo in grado di ridare la vita alla comunità magica, e per raggiungere questo scopo, deve persino essere pronto a rinunciare alla propria. Anche se ambientato in luoghi reali ed anni contemporanei, Harry Potter è un fantasy e per questo spesso è considerato un libro “per bambini”. Ma nella saga c’è un’amicizia che ha affrontato litigi e divisioni, ci sono amori complicati, ci sono obblighi familiari; Harry Potter dimostra che l’amicizia tra un ragazzo e una ragazza può esistere, che l’omosessualità non impedisce ad una persona di diventare “il più grande mago di tutti i tempi”, che non è importante ciò che siamo, ma ciò che scegliamo di essere, che la morte di un leader non determina la sconfitta, che si può sempre scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è facile. Inoltre gli oggetti magici sono tutt’altro che banali, le creature tutt’altro che inventate, e gli incantesimi non sono parole a caso: la Rowling, per la maggior parte degli oggetti e delle creature, ha tratto ispirazione dalla mitologia greca e da altri miti dell’antichità, che rendono l’intero elemento magico in un certo senso “verosimile”. Nulla è lasciato al caso: ogni incantesimo ha un significato, a volte dal latino, altre da lingue più antiche; per citare un altro esempio, il numero sette ricorre spessissimo nell’intera saga, a cominciare dal numero dei libri, perché considerato il numero magico più potente (e poi fanno otto film).
E ora venite a dirmi che Harry Potter è per bambini.

Alessandra Iorio

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