In occasione del decennale dell’omicidio
di Francesco Fortugno, risulta doveroso ricordare questo rappresentante delle
istituzioni, barbaramente ucciso dalla ‘Ndrangheta.
Francesco Fortugno, classe 1951,
dopo aver esercitato la professione di medico
chirurgo, si impegnò nella politica, diventando vicepresidente del Consiglio
Regionale della Calabria. A causa del suo attivismo, volto a contrastare gli
interessi della criminalità organizzata, venne assassinato il 16 ottobre 2005,
esattamente 10 anni fa.
Durante i giorni seguenti all’assassinio, segnati dalla rabbia e dallo spirito
di cambiamento, migliaia di studenti di Locri scesero in piazza a manifestare,
costituendo così il movimento “Ammazzateci tutti”.Una commissione esaminatrice valuterà poi le tre foto migliori, le quali saranno premiate con delle borse di studio. Una targa commemorativa, inoltre, sarà assegnata alla classe che pubblicherà la foto che avrà raggiunto il maggior numero di like.
I familiari di Fortugno, la moglie e
i figli, per coinvolgere i giovani nella lotta alla criminalità, hanno
promosso, con l’aiuto del MIUR, il contest fotografico: “Uno scatto per la
legalità”, rivolto alle classi quinte di tutte le scuole secondarie di secondo
grado del territorio nazionale.
Il concorso consiste nell’ inviare
una foto legata al tema della legalità, con l’aggiunta di due hashtag: il primo
deve essere obbligatoriamente #Fortugno e il secondo, della lunghezza massima
di tre parole, viene scelto dai partecipanti come titolo della foto.
Tra le tante classi partecipanti,
anche due del nostro liceo hanno preso parte a quest’iniziativa, la 5A e la 5Z.
È bene, dunque, da parte di tutti noi del liceo Segré, far sentire il nostro
sostegno a queste classi, cliccando “mi piace” alle loro foto presenti sulla
pagina “Uno scatto per la legalità”, affinché il nostro territorio non sia
ricordato solo per i suoi aspetti negativi, per la criminalità, l’inquinamento
e i tanti altri problemi che lo affliggono;perché queste foto rappresentano una
speranza di rinascita culturale e di riscatto sociale; perché esse sono il
simbolo dell’operosità di un popolo e di una generazione di giovani fiduciosi nel
cambiamento.
Le foto parlano da sole, non sono bellissime?
Supportiamo i nostri compagni con il nostro like.
Valde Letizia
Costantino di Bello
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