La mattina del 28
febbraio 2015, il nostro liceo ha avuto l'onore di ospitare in aula magna la
presentazione di un libro: "Ogni volta che chiudo gli occhi", di
Antonio Tessitore in collaborazione con il giornalista Pietro Cuccaro. Antonio
è una figura di spicco delle cronache campane, grazie al suo impegno per la
sensibilizzazione, nei confronti delle istituzioni e dell'opinione pubblica,
riguardo la SLA (sclerosi laterale amiotrofica). È proprio questa malattia che
ha colpito Antonio ormai dieci anni fa, ed è ciò di cui egli ci parla nel
libro, ma utilizzandolo più come un pretesto per portare con sé i lettori in un
viaggio attraverso sé stesso, le sue paure, le sue speranze e le sue emozioni.
L'evento si è svolto
con la proiezione di alcuni filmati, ovvero due trailer di un successivo
cortometraggio, mostranti riprese dove lui stesso e la gente che gli sta vicino
discutono della condizione di un malato di SLA e raccontano come è stata
portata avanti l'idea del libro; ciò ha visto intermezzi a opera di Mario
Cuccaro, giornalista che ha letto ad alta voce alcuni passi del libro con una
capacità espressiva che ha certamente reso onore allo scritto. Da annoverare la
presenza dell'Assessore alla Cultura Stefania Parola, del sindaco di San
Cipriano d'Aversa Vincenzo Caterino e dell'Assessore alla Pubblica Istruzione
Antonio Coppola; assente il giornalista Pietro Cuccaro, che ha avuto il compito
di trascrivere i pensieri di Tessitore.
La presentazione si
è svolta in un clima che ha visto un rispettoso silenzio come protagonista,
sottolineando il coinvolgimento che ha preso parte di tutti i presenti nella
sala, in particolare nella parte finale con l'intervento dello stesso Antonio
Tessitore: il suo è stato un discorso riguardante il valore della vita e la
forza interiore che alberga in ognuno di noi, soprattutto nei più giovani, resa
tramite l'utilizzo della metafora del "leone" che, nel suo caso,
viene trattenuto in gabbia dalla SLA, definita con disprezzo attraverso termini
quali "stronza" e "bastarda". "Non deludetemi, non
deludetevi" è la frase che chiude il discorso, seguita da un lungo
applauso; un monito tanto apparentemente scontato quanto in realtà forte,
impattante.
Al termine
dell'evento, il messaggio che si è voluto far arrivare è evidente: bisogna
prendere in mano il proprio tempo, sfruttarlo il più possibile, agire e
reagire, senza dare a nulla l'opportunità di arginarci.
Già il poeta
Francesco Petrarca ne era a conoscenza: "La vita fugge, e non s'arresta
un'ora", diceva, rendendo chiaro come il dono della vita abbia un valore
immenso, sconfinato e, in quanto tale, va apprezzato in ogni singolo momento.
Amerigo Romano
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