In data 13 marzo del 2015, il Liceo Segrè di San
Cipriano d’Aversa apre le porte al professor Nando dalla Chiesa- sociologo e
docente universitario a Milano- e ai suoi allievi milanesi e padovani più le tre
studentesse tedesche che sono rimaste affascinate dal corso di Sociologia della
criminalità organizzata.
Il dibattito si apre subito, senza troppi discorsi
celebrativi, solo qualche intervento del preside e successivamente di Michele
Mosca- professore associato alla Facoltà di Economia Politica di Napoli- e di
Francesco Diana, moderatore del dibattito.
Il professor dalla Chiesa si esprime con poche parole di
presentazione: non deve essere lui a parlare né a giudicare. Non è qui a fare
il maestro né il Salvatore, anzi; è qui
per sondare e conoscere noi studenti e quindi noi cittadini, per conoscere il
territorio vissuto, per riuscire a smaltire la tanta teoria differenziandola o
sintetizzandola con esempi di realtà, per capire da cosa e da chi ci sentiamo rappresentati,
per individuare i punti di rottura con il passato e l’inizio dell’eventuale
crescita.
Insomma non un interrogatorio, ma tanti interrogativi
che hanno ricevuto tante risposte entusiaste dagli studenti e da qualche
docente del Segrè, che hanno generato i presupposti per una discussione davvero
molto partecipata e accesa da quegli spiriti volenterosi di un confronto tra
diverse realtà, che si cimentano ad analizzare uno stesso fenomeno, ma da
gradoni diversi. Nessun gradone più alto dell’altro bensì differenti solo per
il loro materiale di composizione che è l’esperienza, il vissuto e la
conoscenza. Degli spiriti che hanno iniziato a comprendere quali siano i fattori
di crescita, animi a volte ancora ingenui che non sempre son preparati su tutto,
ma preparati ad esserlo.
Non è mancata una policromia negli interventi dei
liceali che hanno mostrato la loro spontaneità, facendo quindi emergere tutte
le sfaccettature di un diamante ancora molto primitivo, da levigare con tanta
determinazione e pazienza.
La mattinata si chiude con soddisfazione da parte di
entrambi, forestieri e locali, con un saluto affettuoso, di stima e supporto
reciproco fondente le “estraneità”.
Di seguito i commenti di chi ha voluto dare continuità
all’ impegno.
“E’
stato un onore per me e per tutti gli studenti poter assistere all'incontro con
il celebre professor Nando dalla Chiesa che si è tenuto nell'aula magna della
scuola dalle ore 9:00 alle 11:00. Non ci aspettavamo di certo anche la presenza
di alcuni suoi allievi venuti direttamente da Milano e tre da Berlino, i quali
hanno reso noi liceali i veri protagonisti della vicenda. In verità
sospettavamo tutti che fosse il solito banale meeting monotono, invece si è
rivelato un dibattito acceso che ha arricchito il bagaglio culturale di tutti i
presenti. Ognuno infatti ha potuto dar voce alle proprie idee e ,per un attimo,
non ci siamo sentiti più soli. Quella scintilla di speranza che custodivamo con
così tanta cura, si è trasformata in una vera e propria fiamma che arde di
spirito combattivo e vitalità. Il vuoto che avevamo dentro è stato colmato: se
prima in testa sentivamo una voce che diceva di correre e nasconderci, ora
abbiamo deciso di ascoltare quella che ci sprona a migliorare e ci fa credere
di poter volare verso il domani. Grazie a tutti i presenti per averci fatto
capire che nonostante tutto, il futuro è ancora nelle nostre mani. “
“Nascendo
in una "terra di camorra" o si sceglie la via della violenza oppure
una resistenza ad oltranza contro l'illegalità. La cultura è l'unico modo per
compiere la scelta giusta nel bivio della vita, forse anche perché è l'unica
arma efficace contro il cancro rappresentato dalla camorra. Solo gli ignoranti
infatti possono decidere di far parte di un qualcosa che alla nostra terra ha
solo portato distruzione e soprattutto morte, usurpando anche il territorio in
modo irreparabile. “
“Siamo
come delle farfalle che cercano di volare
. Siamo adolescenti. Studiamo, ci divertiamo e abbiamo tanta voglia di
fare e tanta determinazione per raggiungere i nostri obiettivi. Vogliamo
cambiare le cose, rendere il mondo un posto migliore per tutti, eppure siamo
soli e ci troviamo a portare avanti questa battaglia con poco appoggio da parte
degli altri, ma diamo il meglio di noi e non ci scoraggiamo. Questo incontro mi
ha dato speranza, speranza per un futuro migliore dove non si ripetano le
brutalità del passato, speranza per il CAMBIAMENTO. Perché alla fine le persone
che vogliono lottare ,combattono le loro piccole battaglie quotidianamente e
non si arrendono davanti agli ostacoli.“
“Prima
dell’incontro del 13 Marzo ho avuto modo di leggere “ Manifesto
dell’Antimafia”, uno degli ultimo lavori pubblicati dal prof. Dalla chiesa e di
questo vorrei ricordare una delle espressioni che mi ha maggiormente
colpito e portato a riflettere :<<non fatevi abbindolare da degli
“azzeccagarbugli infarciti di latinorum”>>.
Il
paragone è calzante, la massima ode alla moralità, alla dignità, un credo da
fare proprio in ogni momento non solo della lotta alla camorra, ma oserei dire
della vita.Un invito a informarsi, documentarsi, andare oltre convinzioni
sterili, per essere capaci di ragionare autonomamente e ribattere alle pressioni dei
“potenti”,perché non bisogna essere solo
dei semplici cittadini, servi passivi del potere, ma persone consapevoli della
verità che li circonda e pronti a reagire.
La
nostra forza nella lotta all’antimafia è quindi sintetizzata in una sola
parola: conoscenza.
E’
con questo spirito che mi sono presentata al confronto coi ragazzi del prof. Dalla Chiesa: un
incontro che si è rivelato altamente formativo, sia per noi ragazzi del
territorio, che abbiamo avuto modo di raccontare la nostra verità, sia per i
ragazzi di Milano che hanno instaurato
con noi un dibattito “senza filtri”.
Riuscivamo a leggere nei loro occhi il coinvolgimento sincero, la
partecipazione, lavolontà di capire cosa
significhi per degli adolescenti, vivere in un luogo in cui, giorno dopo
giorno, si porta avanti una battaglia.
Il
messaggio finale è stato : <<in questa lotta non siete soli, ci siamo noi
a sostenervi>>.
E’
in giornate come quella del 13 Marzo che la lotta alla criminalità organizzata
raggiunge una delle sue espressioni più
nobili: l’interazione e la condivisione, che sono le matrici necessarie per la
formazione del nostro spirito critico, della nostra rivalsa futura, ma
soprattutto della nascita di un coscienza collettiva che ,ci auguriamo,valichi
le mura del liceo. “
Introduzione: Gianluca Della Corte
In
ordine di commento:
Maria Delizia
Griffo, Tonia Guaglione, Giusy Pirozzi, Fabiola Castaldo.
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