domenica 15 marzo 2015

Un'interessante visita al liceo Segrè

In data 13 marzo del 2015, il Liceo Segrè di San Cipriano d’Aversa apre le porte al professor Nando dalla Chiesa- sociologo e docente universitario a Milano- e ai suoi allievi milanesi e padovani più le tre studentesse tedesche che sono rimaste affascinate dal corso di Sociologia della criminalità organizzata.
Il dibattito si apre subito, senza troppi discorsi celebrativi, solo qualche intervento del preside e successivamente di Michele Mosca- professore associato alla Facoltà di Economia Politica di Napoli- e di Francesco Diana, moderatore del dibattito.
Il professor dalla Chiesa si esprime con poche parole di presentazione: non deve essere lui a parlare né a giudicare. Non è qui a fare il maestro né il Salvatore, anzi;  è qui per sondare e conoscere noi studenti e quindi noi cittadini, per conoscere il territorio vissuto, per riuscire a smaltire la tanta teoria differenziandola o sintetizzandola con esempi di realtà, per capire da cosa e da chi ci sentiamo rappresentati, per individuare i punti di rottura con il passato e l’inizio dell’eventuale crescita.
Insomma non un interrogatorio, ma tanti interrogativi che hanno ricevuto tante risposte entusiaste dagli studenti e da qualche docente del Segrè, che hanno generato i presupposti per una discussione davvero molto partecipata e accesa da quegli spiriti volenterosi di un confronto tra diverse realtà, che si cimentano ad analizzare uno stesso fenomeno, ma da gradoni diversi. Nessun gradone più alto dell’altro bensì differenti solo per il loro materiale di composizione che è l’esperienza, il vissuto e la conoscenza. Degli spiriti che hanno iniziato a comprendere quali siano i fattori di crescita, animi a volte ancora ingenui che non sempre son preparati su tutto, ma preparati ad esserlo.
Non è mancata una policromia negli interventi dei liceali che hanno mostrato la loro spontaneità, facendo quindi emergere tutte le sfaccettature di un diamante ancora molto primitivo, da levigare con tanta determinazione e pazienza.
La mattinata si chiude con soddisfazione da parte di entrambi, forestieri e locali, con un saluto affettuoso, di stima e supporto reciproco fondente le “estraneità”.
Di seguito i commenti di chi ha voluto dare continuità all’ impegno.

“E’ stato un onore per me e per tutti gli studenti poter assistere all'incontro con il celebre professor Nando dalla Chiesa che si è tenuto nell'aula magna della scuola dalle ore 9:00 alle 11:00. Non ci aspettavamo di certo anche la presenza di alcuni suoi allievi venuti direttamente da Milano e tre da Berlino, i quali hanno reso noi liceali i veri protagonisti della vicenda. In verità sospettavamo tutti che fosse il solito banale meeting monotono, invece si è rivelato un dibattito acceso che ha arricchito il bagaglio culturale di tutti i presenti. Ognuno infatti ha potuto dar voce alle proprie idee e ,per un attimo, non ci siamo sentiti più soli. Quella scintilla di speranza che custodivamo con così tanta cura, si è trasformata in una vera e propria fiamma che arde di spirito combattivo e vitalità. Il vuoto che avevamo dentro è stato colmato: se prima in testa sentivamo una voce che diceva di correre e nasconderci, ora abbiamo deciso di ascoltare quella che ci sprona a migliorare e ci fa credere di poter volare verso il domani. Grazie a tutti i presenti per averci fatto capire che nonostante tutto, il futuro è ancora nelle nostre mani.  “



“Nascendo in una "terra di camorra" o si sceglie la via della violenza oppure una resistenza ad oltranza contro l'illegalità. La cultura è l'unico modo per compiere la scelta giusta nel bivio della vita, forse anche perché è l'unica arma efficace contro il cancro rappresentato dalla camorra. Solo gli ignoranti infatti possono decidere di far parte di un qualcosa che alla nostra terra ha solo portato distruzione e soprattutto morte, usurpando anche il territorio in modo irreparabile. “


“Siamo come delle farfalle che cercano di volare  . Siamo adolescenti. Studiamo, ci divertiamo e abbiamo tanta voglia di fare e tanta determinazione per raggiungere i nostri obiettivi. Vogliamo cambiare le cose, rendere il mondo un posto migliore per tutti, eppure siamo soli e ci troviamo a portare avanti questa battaglia con poco appoggio da parte degli altri, ma diamo il meglio di noi e non ci scoraggiamo. Questo incontro mi ha dato speranza, speranza per un futuro migliore dove non si ripetano le brutalità del passato, speranza per il CAMBIAMENTO. Perché alla fine le persone che vogliono lottare ,combattono le loro piccole battaglie quotidianamente e non si arrendono davanti agli ostacoli.

“Prima dell’incontro del 13 Marzo ho avuto modo di leggere “ Manifesto dell’Antimafia”, uno degli ultimo lavori pubblicati dal prof. Dalla chiesa e di questo vorrei ricordare  una  delle espressioni che mi ha maggiormente colpito e portato a riflettere :<<non fatevi abbindolare da degli “azzeccagarbugli infarciti di latinorum”>>.
Il paragone è calzante, la massima ode alla moralità, alla dignità, un credo da fare proprio in ogni momento non solo della lotta alla camorra, ma oserei dire della vita.Un invito a informarsi, documentarsi, andare oltre convinzioni sterili, per essere capaci di ragionare autonomamente  e ribattere alle pressioni dei “potenti”,perché non bisogna essere  solo dei semplici cittadini, servi passivi del potere, ma persone consapevoli della verità che li circonda e pronti a reagire.
La nostra forza nella lotta all’antimafia è quindi sintetizzata in una sola parola: conoscenza.
E’ con questo spirito che mi sono presentata al confronto  coi ragazzi del prof. Dalla Chiesa: un incontro che si è rivelato altamente formativo, sia per noi ragazzi del territorio, che abbiamo avuto modo di raccontare la nostra verità, sia per i ragazzi di Milano che hanno  instaurato con noi  un dibattito “senza filtri”. Riuscivamo a leggere nei loro occhi il coinvolgimento sincero, la partecipazione,  lavolontà di capire cosa significhi per degli adolescenti, vivere in un luogo in cui, giorno dopo giorno, si porta avanti una battaglia.
Il messaggio finale è stato : <<in questa lotta non siete soli, ci siamo noi a sostenervi>>. 
E’ in giornate come quella del 13 Marzo che la lotta alla criminalità organizzata raggiunge una delle sue espressioni  più nobili: l’interazione e la condivisione, che sono le matrici necessarie per la formazione del nostro spirito critico, della nostra rivalsa futura, ma soprattutto della nascita di un coscienza collettiva che ,ci auguriamo,valichi le mura del liceo. “

Introduzione:  Gianluca Della Corte
In ordine di commento:
Maria Delizia Griffo, Tonia Guaglione, Giusy Pirozzi, Fabiola Castaldo.











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