La
nostra redazione è nata da soli due anni, eppure, di strada ne ha fatto il
nostro giornale in questo lasso di tempo così breve. In due anni i successi
sono arrivati e con il sudore della fronte e il duro lavoro siamo riusciti a
conquistare un posto tra le prime 10 redazioni del concorso "Giornalista
per un giorno" con circa 1700 concorrenti provenienti da ogni parte dello
Stivale. Ma mica ci fermeremo qui? Per caso abbiamo intenzione di dormire sugli
allori oppure appisolarci tra due guanciali? No, vogliamo continuare su questa
strada, la strada per il successo, la strada per la gloria, si perché noi la
gloria non la conquistiamo con una spada e uno scudo ma bensì con un foglio e
una penna che nelle nostre mani diventano le armi più potenti. Ma il nostro giornale
non è forse uno degli assi nella manica più importanti di cui dispone il nostro
istituto? La nostra scuola, oltre al giornale, ha tanto altro da offrire sia a
livello intellettivo ma soprattutto a livello umano a noi studenti, che in una
delle fasi più importanti della nostra vita, ci apprestiamo a gettare le basi
per il nostro futuro. È risaputo che purtroppo non disponiamo di tutte le
risorse che hanno gli altri istituti ma disponiano di quella che mi piace
definire la "marcia in più". Vi starete chiedendo cos'è questa marcia
in più vero? Beh è quella forza che è intrinseca in tutti quelli che nel nostro
istituto si adoperano per abbattere i pregiudizi e le differenze, per far
sentire la propria voce ai "potenti" dicendo che ci siamo e non
vogliamo essere ignorati e soprattutto per far capire che oramai gli
avvenimenti del passato non dovrebbero più pregiudicarci. In fondo non si dice
che l'unione fa la forza? La vera forza del Segrè siamo noi tutti uniti dal
primo all'ultimo dei rappresentanti agli studenti un pò più disinteressati
passando per quelli che non sono in prima fila ma danno il loro contributo da
"dietro le quinte". Dopo tutto la scuola non è soltanto l'edificio
scolastico con tutte le sue sfumature ma soprattutto la collettività studentesca
nel suo insieme. Ognuno di questi "membri" vede però la scuola nello
stesso modo? Ci sono ben tre tipi di "visione" della scuola. Il primo
è forse condiviso da molti: vedere la scuola come un inferno, un qualcosa che
si avvicina moltissimo agli scritti Danteschi, da dove fuggire il prima
possibile osservando in continuazione l'orologio e pregando che la tortura
termini al più presto con un miracolo da parti di Allah, Buddha, Shiva e
perfino Zeus oltre che Dio. Il secondo è quello condiviso dai modaioli: una
passerella, sfruttando ogni angolo dell'edificio per ricreare una sfilata
degna, si fa per dire, di quelle di Parigi, New York o Milano. La terza
"visione" è quella in cui forse mi immedesimo di più; la scuola è un
luogo dove mettersi sempre alla prova, dove assorbire come una spugna quanto
più sapere possibile e soprattutto dove confrontarsi con gli altri. Non importa
quale sia la vostra idea di scuola, quale arcana immagine si colleghi a questa
parola ogni volta che la sentite pronunciare, l'importante è avere un opinione,
avere un'idea propria e evitare che gli altri la calpestino facendovi così
uniformare alla massa.
Ad maiora semper Segrè.... Tonia Guaglione
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