Liceo Segrè, ore 13.10 circa, gli studenti invadono il
grosso viale che anticipa l’ingresso del nostro istituto. Come dei leoni appena
liberati da un’angusta gabbia in cui gli addestratori gli si avvicinano solo in
pause bocconi: auto e minicar che sfilano con musica ad alto volume, ciclomotori
che percorrono a slalom gli spazi liberi tra le auto parcheggiate e i pedoni per
uscire presto da “quell’inferno”. La maggior parte però percorre a piedi il
lungo viale per raggiungere il bus o i propri genitori che disperati si
lamentano per la pentola che bolle o per la soap che deve iniziare. E poi ci
sono anche io con i compagni di classe o di giornalino che critica il resoconto
delle ore scolastiche imitando i professori, quando ad un certo punto, tra una
risata e un giudizio, intravede una ragazza che cammina affaticata con uno
zaino alle spalle. Sì, è lei, è Gioia, la ragazza che mantiene allegri tutti,
compresi i docenti, durante i sit-in con i suoi interventi stile
sermone-che-non-finisce-più. Allora la saluto e ci scambiamo quattro
chiacchiere; Gioia, oltre ad intrattenere gli studenti con la sua verve, si
diletta anche a disegnare fumetti o personaggi inventati da lei che possono
rappresentare un suo pensiero, una sua riflessione o gli stessi compagni di
classe in una versione carnevalesca, scherzosa, proprio come a lei piace vedere
le persone. Beh, è stata proprio lei la mia ispirazione quel giorno: la nascita
di una rubrica che si propone di ospitare l’arte in tutte le sue espressioni.
Dalla musica alla pittura, dal disegno al teatro, dalla poesia alla prosa. Una
rubrica che ritengo non dover limitare ai soli studenti del Segrè ma a tutti
gli studenti, perché tutti hanno qualcosa da dire, anche i “leoni” che scappano
da quella che considerano una gabbia, un “carcere minorile” (vedasi stato
ripetuto tante volte su Facebook). Sì, perché è vero! Non posso fare a meno di
richiamarmi sempre a Lettera ad un
insegnante di Vittorino Andreoli: i nostri docenti hanno il compito di
mostrarci una pluralità di mondi in modo da consentirci di scegliere quale ci
appartiene! Tutti noi ragazzi siamo soliti a creare dei mondi del tutto
interiori, caratterizzati da modelli, da eroi, da ciò che nella realtà ci è
fatto sembrare irrealizzabile. Ragazzi che tendono ad omologarsi se non formati
a tale “pluralità”. Ecco, che siano i nostri mondi ad essere qui illustrati,
impressi e condivisi. Che siano mondi
vivi e animati!
Gianluca della Corte
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