lunedì 8 aprile 2013

Fiaccola del ricordo


Dopo una serie di eventi legati al “percorso” antimafia seguito dal liceo scientifico di San Cipriano d’Aversa, il 25 marzo, si è tenuto un altro incontro che ha visto principalmente ricordare Antonio Di Bona, Pasquale Miele e tutte le altre vittime innocenti della camorra. Seppur in silenzio, insomma, hanno parlato i “veri” protagonisti e ci hanno comunicato che non dobbiamo lasciarci intimorire da vili atti “deterrenti”. A dare il proprio contributo sono stati: Tina Cioffo, giornalista de "Il Mattino", che ha moderato il dibattito, il commissario prefettizio di San Cipriano, Salvatore Di Bona e Giuseppe Miele, entrambi familiari delle vittime innocenti. Del nostro liceo c’erano i rappresentanti di classe e i membri del giornalino: un gruppo un po’ troppo elitario, direi. Ha inaugurato la giornata-ricordo il Dirigente Scolastico, Domenico Rosato, che ha ritenuto opportuno insistere sul ruolo fondamentale che la scuola riveste per la tutela e la formazione dei giovani anche in questo ambito.
Ha poi entusiasticamente preso la parola Tina Cioffo, dichiaratasi felice soprattutto del fatto di vedere ormai nella sua terra una tenace fiammella che potrebbe, se bene alimentata, divenire fuoco, un fuoco sempre più luminoso e ardente. Interessante anche è stato l’intervento del commissario prefettizio di San Cipriano d’Aversa, Maria Gabriella D’Orso, la quale ha dichiarato l’impegno della provincia nell’essere vicina ai familiari delle vittime. attraverso finanziamenti destinati ad avvocati, psicologi e supporti di altra tipologia . Ha parlato di un programma in corso, consistente nella possibilità di donare a noi giovani uno spazio confiscato alla camorra al fine di avviare iniziative basate sulla sana cooperazione e condivisione sociale. Intenso e sentito il messaggio centrale del suo discorso: la camorra sfiora tutti, nessuno escluso. In effetti, si è tornati più volte, e giustamente, a ribadire che la camorra non è solo quella che fa stragi, ma è anche "il pizzo". Contribuire a far pagare quest'ultimo frequentando il punto vendita che non lo rifiuta è già camorra! Toccanti le testimonianze dei familiari delle vittime, caparbiamente attivi nella lotta anticamorra. Salvatore Di Bona, familiare di Antonio Di Bona, ha ricordato il brutto episodio che ha cambiato notevolmente la sua vita; un episodio che gli ha trasmesso ancora di più il rifiuto all’omertà e la promozione della fresca cultura della legalità. Giuseppe, fratello della vittima Pasquale Miele, anch’egli ha espresso la sua rabbia verso un mostro spietato che minacciava il fratello continuamente, tormentandolo fino a privarlo del bene prezioso della vita. Egli ha raccontato che dopo il triste evento andava a fare volontariato nelle carceri. Ha rivolto principalmente l’invito a noi giovani, detentori del futuro, a non tacere, perché il silenzio è peccato. Un silenzio dovuto, invece, è stato quello che ha visto alzarci in piedi di fronte alla fiaccola della memoria per esprimere fiduciosa speranza in azioni portatrici di un radicale cambiamento.

Gianluca della Corte, 3B

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