giovedì 22 dicembre 2022

Natale ieri e oggi

Il periodo natalizio si avvicina, le persone si affrettano ad acquistare gli ultimi regali, gli addobbi illuminano le strade buie, le cucine si riempiono di prelibate pietanze, le famiglie si riuniscono. Ma cos'è realmente il Natale?
Il culto del 25 dicembre esiste da tempi immemori. Infatti, veniva celebrato già nelle culture pagane dei Celti (Yula) e dei romani (Saturnalia) prima che venisse associato alla religione cristiana. Per la precisione è entrato ufficialmente nel calendario cristiano nel 354 d.C. per volere dell'imperatore Costantino. Ha attraversato popoli e culture diverse seguendo un processo di evoluzione che lo ha portato ad assumere la forma che oggi conosciamo. Sembra infatti che fino al XIX secolo, i festeggiamenti fossero limitati agli incontri pubblici e che solo successivamente il Natale si trasformò in un'occasione di ritrovo e comunione. Tornando indietro ai tempi dei nostri nonni e bisnonni, si possono notare alcune differenze nel modo in cui si festeggiava il Natale. Prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, la popolazione viveva in condizioni di miseria, e dunque la festività si riduceva a piccoli gesti rituali di grande valore religioso (particolarmente importante era la messa di mezzanotte a cui la popolazione partecipava con fervore), non vigeva l'usanza di addobbare strade e vetrine, all'albero si preferiva un presepe simbolico allestito con i rudimentali mezzi a disposizione. L'indomani si preparava un banchetto costituito da piatti frugali e caserecci dopodiché si andava di casa in casa a scambiarsi gli auguri con i parenti. E lo scambio di regali? La leggenda di Babbo Natale non era ancora così diffusa e a fare le sue veci intervenivano la Befana o il Bambinello in persona. Le ristrettezze economiche non permettevano l'acquisto di grandi doni e perciò il massimo a cui si poteva aspirare era: biglie e bambole di pezza. D'altronde i bambini di allora non avevano molte pretese, per questo anche modesti regali li riempivano di gioia. Fu a partire dal secondo dopoguerra che le cose cambiarono e si inaugurarono i tempi moderni: città, negozi e case si riempirono di luci colorate, la tavola di elaborate pietanze, i bambini trovavano sotto l'albero regali più particolari, la genuina spiritualità religiosa lasciava il posto al consumismo. Insomma, sono subentrate nuove abitudini che agli occhi dei nostri predecessori, apparirebbero come sperperi e di una superficialità sconcertante. Tuttavia al corso della storia non vi si oppone, lo si asseconda e lo si cerca di comprendere. Senza scadere nella banalità del "si stava meglio quando si stava peggio" si può affermare che la natura del Natale è comunque sempre la stessa: una festività basata sull'amore, sul senso di condivisione e di magia, soprattutto per i più piccoli.

Maria Teresa Palmese, 
Maria Grazia Cangiano, IV Z

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