sabato 10 aprile 2021

Giornalismo e fake news ai tempi del Covid-19



L’ultimo incontro con cui oggi, 10 Aprile 2021, si è conclusa la settimana degli studenti e delle studentesse del Liceo Scientifico “Emilio Gino Segrè” di San Cipriano d’Aversa, ha visto la partecipazione della giornalista Tina Cioffo, che ha tenuto un’interessante ed appassionante conferenza circa il giornalismo e le fake news in tempi pandemici. 

Nel corso di questo ritrovo formativo, che ha coinvolto le classi quinte, sono state evidenziate la responsabilità del fenomeno giornalistico e l’importanza della valutazione di fonti e contenuti presenti in rete. 

I principali canali di informazione, utilizzati anche in qualità di mezzi di propaganda politica, dunque di controllo e manipolazione delle masse, non sempre trasmettono notizie certe. A fomentare ed accrescere la diffusione delle fake news sono proprio i social media: quando pensiamo di avere le notizie a portata di un click, è opportuno sapere che, la veloce e semplice reperibilità di quelle stesse comunicazioni, nella maggioranza dei casi, non corrisponde alla loro attendibilità. È per questo necessario -ha spiegato la dott.ssa Cioffo- approcciarsi ad esse in maniera critica e compiere un’analisi che ci permetta di accertarne la veridicità.

Ma come verificare l’autenticità delle fonti? 

Esistono molteplici campanelli d’allarme che consentono di non ritenerle credibili, a partire dai titoli impiegati per alcuni articoli. Tutti, almeno una volta, abbiamo avuto a che fare con il fenomeno del “Click baiting”, strategia del digital marketing che, attraverso la scelta di titoli avvincenti, ha l’unico obiettivo di persuadere il lettore, cosicché abboccando all’ “esca da click”, questi possa essere indotto con l’inganno ad aprire l’articolo, determinando l’aumento di views e favorendo l’introito economico di chi, lavorando in tal modo, persevera nell’alimentare un circolo vizioso. 

Numerose sono le notizie false che circolano in rete in questi mesi di pandemia e lockdown, specialmente riguardo al vaccino AstraZeneca, connesso ai rari casi di trombosi. Talvolta, giornalisti sostenitori di teorie complottiste, presentano una forma distorta della verità, falsificandola. Questo sistema fu definito dal filologo Erich Auerbach “tecnica del riflettore” e consiste nel puntare l’occhio di bue su rari effetti avversi per nascondere, invece, i benefici. 

Solo in tempi recenti, nel 2004, è stato implementato il C.R.A.P Test di cui servirsi per valutare i contenuti, passando per diversi step: Currency, Reliability, Authority, Purpose/P.o.v.

Valutazione, quindi, della data di pubblicazione, dell’affidabilità delle notizie fornite, della loro autorevolezza (autore/editore) e finalità.

Questo metodo, che si è rivelato un efficace setaccio, è la soluzione avanzata dalla dott.ssa Cioffo per evitare che un eccesso di informazione porti alla disinformazione delle masse.

-Giulia Negro, VZ


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