Oppressione e dolore
sensazione di giustizia strappata via
si alternano alla malinconia,
alla nostalgia e alla convulsione
legata alla rabbia per un umano
a cui è stato troppo presto
impedito di giocare coi propri figli,
legata alla rabbia di chi ne chiede giustizia
senza sosta, senza tregua.
Si abbia la giustizia che si chiede,
si abbia il buon ricordo di un uomo,
di un padre di famiglia, di un lavoratore
e si abbia il ricordo di un essere umano,
un essere umano penalizzato, devastato .
Si abbia l'umanità e la forza
di riconoscere come innocente chi voleva solo vivere,
chi voleva solo sorridere,
vivere serenamente la propria quotidianità.
E che nessun giudice si avvalga della facoltà
di avvolgersi nel suo muro
impastato di cecità d'animo e noncuranza,
e che tutti sappiano ricordare con la giusta dignità
un commerciante, un papà, ed un essere umano,
un'anima oltre che un corpo,
una vita oltre che un'esistenza,
un umano oltre che un uomo.
Di Meo Antonella, II Z.
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