La pausa natalizia è
ormai vicina, sono trascorsi tre mesi dall'inizio delle attività
didattiche, il pensiero torna a quel lontano “primo giorno
di scuola" e immagini, sensazioni, emozioni scorrono davanti agli occhi e
riaffiorano nella mente…
"Dal gruppo “segreto”
del Segré cominciano ad arrivare decine di notifiche al minuto, che danno
ufficialmente inizio alla compravendita
di libri, il gruppo di classe comincia a prendere vita su whatsapp, lo
capisci così che la scuola sta per cominciare. L’estate è volata, o forse si è protratta per
un tempo che ti sembra immenso. In realtà non si sa mai se considerarla una
cosa positiva o negativa ma, ad un certo punto, comincia a mancarti qualcosa,
come quando ti svegli una mattina e non hai nulla da dover studiare, tutte le
pagine arretrate dopo ogni interrogazione o anche prima, che poi diventavano libri e non
sai più come uscirne vivo, senza essere schiacciato dal peso di tutti i due che
vedevi avvicinarsi col passare delle ore e dei giorni; quando sei in camera tua
e ti cade l’occhio proprio su quello scaffale della libreria che straborda di
libri e quaderni vecchi, o sui dizionari che non usi da mesi, e pensi che non
sarai mai più in grado di tradurre una versione da sei, se mai ne avrai
tradotta una; quando ti metti a letto alle due di notte e non è perché hai
studiato fino a tardi e hai impostato una sveglia che suonerà dopo tre ore per
ripetere greco prima dell’interrogazione, quando il tuo compagno di vita che,
per convenzione, chiameremo “ansia” va in vacanza, ed ad un certo punto ti
manca anche lui: non lo avresti mai detto!
Ed è quando suona la
campanella che ti si forma un groppo alla gola. Gli anni del liceo ti stanno
scivolando tra le mani e tu sei lì, fermo, aspettando, come se dovesse accadere
qualcosa da un momento all’altro, ma la verità è che capisci che la vita
continua ad andare avanti, πάντα ῥεῖ e,
forse, anche la tua adolescenza. Un po’ ti tremano le mani e ti senti ridicolo,
quindi cambi espressione e ti fai coraggio.
Il tuo
ultimo primo giorno di scuola.
Sembrava
assurdo fino a poco tempo fa, ma ci sei. Tante aspettative, tanti progetti, i sorrisi
dei compagni di classe di una vita, i viaggi, l’odore di libri e l’esame dietro
l’angolo. Ad un tratto temi di non farcela, ma è quando guardi gli altri, che
ti hanno accompagnato in questo lungo percorso che si chiama liceo, capisci che
ormai il salto è vicino, e a te non fa paura. Non più.
Si potrebbe essere emozionati, ansiosi o anche preoccupati,
ma la verità è che il primo giorno di scuola non si è nessuna di queste cose, o
forse tutte quante insieme. È un giorno come un altro, e se sei stato fortunato
, i professori saranno quelli che già conosci e quelli che ti hanno
accompagnato per cinque anni, e questo ti avrà permesso di risparmiare giga
visto che non hai dovuto stalkerare nessun nuovo arrivato, o quasi."
Ida Cantone
Nikla Nobis
VZ
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