Venerdì, 14 settembre, si è tenuta,
presso il 'Teatro della Legalità’, una conferenza sulle difficoltà riscontrate
negli ultimi anni da tutto il settore giornalistico intitolata 'Journalism under
attack'. Sono intervenuti in occasione di questo incontro, moderato da Luigi
Ferraiuolo, diverse figure importanti del giornalismo, quali Alessandro Barbano
(ex direttore de <<IL MATTINO>>), Francesco Piccinini (direttore di
<<Fan Page>>) e Andrea Purgatori (giornalista, scrittore e conduttore
di <<Atlantide-La7>>). Senz'altro una conferenza accesa, arricchita
da discorsi sul ruolo del giornalismo al giorno d'oggi, sulla sua sostanziale
importanza in una società che ignora le vicende che la circondano e sul rifiuto
della lettura cartacea delle nuove generazioni. Con il primo intervento di Alessandro
Barbano, si è parlato della sopraffazione delle nuove tecnologie sul
giornalismo, di una “rivoluzione internettiana”, che ha completamente sconvolto
il giornalismo e il suo ruolo all'interno della società, travisando il significato
di <<notizia>> e facendola coincidere con il “pettegolezzo” o
“inciucio”, che spesso, non sapendo attendere, si accontenta e si affida alle
FAKE NEWS . Punto di vista parallelo, ma opposto, è stato quello del direttore
di <<Fan Page>>, Francesco Piccinini, che ha fatto della
“rivoluzione internettiana” un'onda da cavalcare. Il suo giornale, dotato di un
canale Youtube, di un’app e di canali internet, ha raggiunto una fama mondiale,
classificandosi al quarantaseiesimo posto tra i giornali più letti . Come?
Sfruttando tutto ciò che è “alla mano” (smartphone in primis) e <<scrivendo
ciò che il popolo vuole leggere>>, sostenendo che le notizie debbano
partire dal basso e che il giornalista debba coglierle e approfondirle, perché
<<… se un giornale non è letto, la colpa non è sempre del
lettore>>, ma dello scrittore, che non lo incuriosisce. Affermazione che
alle orecchie di Andrea Purgatori, e non solo, è suonata come un'offesa al
giornalismo e al suo ruolo sociale: un giornalista deve essere il punto
medio tra la notizia e il lettore e non viceversa, il compito di condurre alla
notizia è proprio del giornalista e non del lettore. È questo l'argomento su
cui è stato incentrato il focoso discorso di Purgatori in risposta alle
affermazioni di Piccinini, che sono sembrate un vero e proprio attacco al mondo
del giornalismo e ai giornalisti stessi, anche se forse il suo “modus operandi”
è in parte l’unico per convivere con la “rivoluzione internettiana” e far
sopravvivere il mondo del giornalismo. Il clima e gli argomenti, dunque, hanno
senz'altro rispecchiato il titolo della conferenza.
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