mercoledì 5 giugno 2019

“LIBERTÀ DI PAROLA”: PAROLA SÌ, MA LA LIBERTÀ?



17 maggio, Aversa- Molti giovani hanno dichiarato di sentirsi soli, perché nessuno più è disposto ad ascoltarli. Ad ascoltare le loro parole. “Ciao, posso dirti una cosa...”
“Non ho tempo ora, magari più tardi”; stranamente quel più tardi non arriva mai. Però, quando le parole degli altri iniziano ad avere conseguenze, apparentemente negative, nella vita di tutti, si comincia a prestargli attenzione. Parole pungenti, come “omosessuale”, vengono bandite dalla nostra società, la quale non accetta il diverso. Ma diverso da chi?
Si parla tanto di “libertà di espressione”, “libertà di parola”, ma a conti i fatti, tutti si lasciano influenzare dal pensiero degli altri. Le parole altrui risultano più importanti di quelle della persona stessa che parla. Così, quando quest’ultime vengono utilizzate per ferire, per annientare, portano alla distruzione della persona stessa. Ne sono un esempio i numerosi suicidi da parte di molti giovani che, a causa di offese o discriminazioni di ogni genere, hanno deciso di porre fine alla propria vita. 
Ed eventi del genere continueranno a susseguirsi se la società, la nostra società, non adeguerà i ragazzi ad un uso corretto della parola. Si, perché la parola deve essere dosata e si deve sapere usare, perché se è davvero l’arma che differenzia gli esseri umani dagli altri esseri viventi, allora è l’arma più potente che si possiede. Arma a doppio taglio, da una parte mortale, dall’altra vitale. E tu, da che parte stai?


Maria Cioffo IIZ

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