mercoledì 23 maggio 2018

Il massacro degli Armeni, dal negazionismo alla necessità di fare memoria



Lo scorso 12 maggio si è tenuta, presso l'Aula Magna del nostro Liceo, una conferenza mirata alla sensibilizzazione e all'informazione riguardo il genocidio degli armeni, avvenuto a partire dal 1915.
In quell'anno più di un milione e mezzo di persone persero la vita, brutalmente freddate dai soldati panturchisti in un disperato esodo verso l'Anatolia, da loro mai raggiunta.
Medzyeghern, "grande massacro", è il nome che il popolo armeno attribuisce all'accaduto, così come la Turchia, che per più di cento anni, ha attuato una politica di forte repressione, a dispetto  delle accuse avanzate dai venti paesi che riconoscono la strage come effettivo genocidio.
"Guardino gli affari loro prima di puntare il dito", ha affermato nel 2016 il sultano turco che, analogamente ai suoi predecessori, ha messo a tacere in maniera brutale ogni tentativo da parte degli armeni di riportare alla luce la verità.
Gevorg Tvmasyan e Vahe Keuchguerian, due rappresentanti della Comunità Armena di Napoli, hanno condiviso, con le classi presenti, il ricordo ancora vivo di quei giorni, i racconti di chi è sopravvissuto e la sete di giustizia che da anni spinge la comunità alla battaglia per il riscatto.
L'iniziativa ha contribuito a sensibilizzare gli alunni relativamente alla tragedia del popolo armeno, che per troppo tempo è stata coperta nel silenzio ipocrita di chi non vuole attribuirsi colpe. Con l'intervento finale della preside Lastoria si chiude il convegno, con l'auspicio che la forza della memoria sia un monito per le generazioni presenti e future.

Anna Emanuela Madonna, 15/05/2018

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