domenica 6 dicembre 2015

RITRATTO D'ARTISTA: FRYDERYK CHOPIN


Grandi compositori come Mozart, Beethoven e Schubert hanno scritto magnifiche sonate per pianoforte, arricchendo la letteratura pianistica, sviluppando nuove sonorità e spalancando la strada ai compositori del Romanticismo, i quali prediligevano non solo il pianoforte ma si cimentavano anche nella composizione di lavori per orchestra oppure vocali. Tra questi vi era un compositore che faceva eccezione alla “regola”, vale a dire Fryderyk Chopin, il quale concentrò tutto il suo genio sul pianoforte. Infatti quasi tutte le opere di Chopin sono per pianoforte solo, ad eccezione dei due concerti, del Krakowiak, delle Variazioni op. 2,  della Grande fantasia in La e della Grande Polacca op. 22 che, pur presentando l'orchestra, hanno comunque il pianoforte che la fa da protagonista. Proprio per questa sua predilezione per il piano, Chopin è passato alla storia come il “poeta del pianoforte”: la sua musica è caratterizzata principalmente da melodie, talvolta dolci altre volte malinconiche, che si ispiravano al canto accompagnate da accordi oppure arpeggi che ritroviamo soprattutto nei 21 Notturni (composizioni che si ispiravano alla notte), nei Valzer e nei due concerti. Inoltre la sua musica non solo è caratterizzata da melodie cantabili, ma anche da sentimento patriottico(era polacco), da temi popolari, tecnica brillante e anche temi violenti come ad esempio nello Studio op. 10 n. 12 detto “Rivoluzionario”.
Fatta questa premessa riguardante la musica di Chopin, vorrei ripercorrere brevemente la biografia.
Chopin nacque nei pressi di Varsavia e quindi in Polonia (in seguito sarà naturalizzato francese) il 22 febbraio 1810 anche se il compositore e la sua famiglia festeggiavano il suo compleanno il 1° marzo, data che viene oggi accettata dalla maggior parte dei biografi(ci sono ancora delle discordanze sulla sua vera data di nascita). Sin da piccolo apprese i primi rudimenti musicali: infatti il padre, professore di francese al liceo di Varsavia, suonava il flauto e il violino, la madre cantava accompagnandosi al piano e anche le sorelle Ludwika, Izabela ed Emilia, alle quali sarà attaccato per tutta la vita, suonavano. Dapprima cominciò da autodidatta, poi fu seguito da due valenti maestri, uno dei quali, Elsner, gli insegnò composizione e armonia. Infatti già all'età di sette anni, compose una Polacca, debuttando quindi come bambino prodigio nei salotti aristocratici più in vista di Varsavia. Successivamente studiò Bach (importante compositore barocco), che con il bel canto italiano sarà la base della sua musica: infatti prima di ogni concerto era solito suonare pezzi di Bach. Frequentò il Liceo dove insegnava il padre e in seguito fu ammesso al Conservatorio. Sempre negli anni giovanili compose i suoi primi capolavori come i Due concerti per pianoforte e orchestra, il secondo dei quali fu dedicato alla cantante Konstancia Gladkowska, primo amore di Chopin non corrisposto. Infatti il compositore scrisse in una lettera all'adorato amico Tytus (al quale confidava i suoi segreti più intimi) “ho già il mio ideale; pur non parlandogli da sei mesi, lo servo fedelmente, continuamente lo sogno...”. Era quindi follemente innamorato di questa ragazza alla quale non confesserà mai il suo amore, ma la amerà platonicamente anche quando ella si fidanzerà con un altro uomo; quando lascerà la Polonia porterà addirittura con sé un nastro della cantante, che non si sa come  abbia avuto. Compiva anche molti viaggi per l'Europa che lo videro a Vienna, dove non ebbe successo; Berlino, della quale in una lettera elogia la pulizia e l'ordine; Dresda. Purtroppo un evento cambierà la vita del compositore, cioè la rivolta dei Polacchi contro i Russi avvenuta nel 1830 ,che lo costringerà a lasciare per sempre l'amata Polonia e la sua famiglia, alla quella era molto legato. Così si ritrovò a girovagare in Europa, toccando le maggiori città europee come Vienna, Monaco e Stoccarda, dove apprese la notizia della caduta di Varsavia, avvenuta un anno dopo la sua partenza. Ciò gli porterà un profondo dolore del quale parla nell'Album-diario, in cui si paragona ad un cadavere, desidera vedere la famiglia e teme che sia stata fatta prigioniera o addirittura uccisa dai russi (o moscovita come sono chiamati da Chopin) e maledice i francesi che non sono accorsi in aiuto dei polacchi. In seguito a questi eventi si trasferì a Parigi, che diventerà la sua dimora fino alla morte prematura. Qui conoscerà i più grandi musicisti dell'epoca come Rossini, Bellini, Liszt e Kalkbrenner, al quale Chopin dedicò il Primo concerto, e strinse amicizia con Camille Pleyel, noto costruttore di pianoforti (o pantaleoni come erano chiamati affettuosamente da Chopin), molto apprezzati dal compositore. Nella capitale francese si esibiva soprattutto nei saloni privati, che avevano un'aria intima, e non in grandi concerti pubblici, guadagnandosi da vivere soprattutto con lezioni private, tra l'altro costosissime. Nel 1836 si fidanza segretamente con Maria Wodzinska, con il consenso della madre di lei. Purtroppo anche questa relazione amorosa non ha un lieto fine, infatti il fidanzamento fu sciolto dal padre della ragazza forse a causa della salute cagionevole di Fryderyk, spesso ammalato di bronchite o altre malattie polmonari, che avevano avuto il loro esordio sin dall'infanzia. La rottura con la Wodzinska lo porterà a comporre il celebre Valzer dell'Addio, che pare fosse stato improvvisato da Chopin al pianoforte nel momento in cui stava per lasciare la ragazza al termine di una vacanza estiva. Questo è forse un aneddoto e non sappiamo come siano andate davvero le cose circa la genesi di questo brano, ma cosa certa è che è dedicato all'ennesimo amore infelice del musicista. Non molto tempo dopo Chopin cominciò la relazione con George Sand, famosa scrittrice di sei anni più grande di lui e che tra l'altro aveva già due figli. La relazione fu la più lunga di Chopin, cominciò nel 1838 e forse fu la prima in cui il musicista ebbe un rapporto completo con una donna. I due e il figlio di lei partirono alla volta di Palma di Maiorca dove il musicista avrebbe dovuto curare la sua malattia. Fu qui che scrisse i Preludi op. 28, 24 brevi composizioni che furono considerati i “degni successori” dei 24 preludi del Clavicembalo ben temperato di Bach. In seguito ritornarono a Parigi, nonostante ciò la salute di Chopin non migliorò; inoltre dal 1839 al 1846 passerà le estati a Nohant dove la compagna ha una propria tenuta. In questo arco di tempo si dedicò alla composizione e alla pubblicazione delle sue opere. La situazione cambia radicalmente nel 1847, definito dal compositore “anno cattivo”, perché ruppe la relazione con la Sand, già inaspritasi negli ultimi tempi a causa dei continui litigi della coppia. Da qui in poi la sua salute peggiorò sempre di più e l'anno seguente fu “trascinato” nella rigida Inghilterra da un'allieva. Il soggiorno inglese non giovò affatto al musicista e una volta giunto non volle suonare in concerti pubblici né condurre vita mondana. Tra i pochi concerti che tenne, uno fu a favore degli emigrati polacchi. Ritornò a Parigi, dove tenne il suo ultimo concerto nella Salle Pleyel, luogo dove era avvenuto il suo debutto francese.  Stremato sempre più dalla malattia, il 17 ottobre 1849, alle due del mattino, morì, assistito dall'amatissima sorella Ludwika e dal pittore Eugene Delacroix, che anni prima aveva eseguito un ritratto del compositore con George Sand. Fu sepolto a Parigi con molte onoranze funebri. Aveva soli 39 anni.
Nonostante abbia vissuto una vita breve ma intensa, Chopin ci ha lasciato il meglio, se così possiamo definirla, della letteratura pianistica di tutti i tempi; infatti come già detto prima, egli si dedicò fermamente al pianoforte sfruttandone al meglio le qualità espressive, influenzando positivamente i pianisti della generazione successiva, che scrivendo le loro opere, si sono ispirati in parte allo stile di Chopin.
                                                                                                                           
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