
Di singolare bellezza e grande pregio
gli splendidi capolavori esposti presso la mostra, di cui diversi quadri della
scuola caravaggesca, artisti napoletani o a Napoli legati, e provenienti da “la Galleria Nazionale degli Uffizi”, “il
Museo Nazionale di Capodimonte”, “La reggia di Caserta”, “il Museo Campano di
Capua”. Dunque la scelta di esporre
caravaggisti viene ricondotta alla strage di via dei Georgofili a Firenze, avvenuta
nella notte fra il 26 e il 27 Maggio 1993, durante la quale furono gravemente
danneggiati e perfino distrutti, per mano della mafia, appunto dipinti
caravaggeschi.
La mostra ha riscosso una grande
affluenza di pubblico, superando le seimila presenze nel primo mese di apertura
e attirando migliaia di appassionati d’arte di tutte le età, dai più piccoli
fino ad arrivare agli adulti: ebbene un evento che vede coinvolte davvero tutte
le generazioni.
A cura del
progetto il Ministro per i Beni Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini,
i responsabili Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi, Fabrizio
Vona, direttore del Polo museale regionale della Puglia, e Marta Onali, ai
quali il Quirinale ha dunque voluto esprimere la piena vicinanza con una targa
di bronzo.
«Mi
auguro che sia solo la prima tappa di un percorso finalmente diverso per questa
terra e che Casal di Principe possa essere riconosciuta anche come un attrattore
culturale per il futuro», queste le parole del
sindaco del paese che ospita l’evento. Anche Saviano, che dopo nove anni torna
a Casal di Principe, rivolge al nostro paese parole di speranza, pronostico che
questa terra possa rinascere, che quest’appellativo ormai tanto famoso di
«terra dei fuochi» possa rappresentare un giorno il ricordo di qualcosa che non
ci appartiene e mai è stato veramente parte di noi.
Ebbene
questa è la dimostrazione che anche il nostro territorio può rivelarsi, se diligentemente
curato e valorizzato, fonte di fascino e incanto, caratteristiche proprie di
qualunque cosa venga a contatto con la genuinità della cultura e della
legalità.
La
battaglia è ancora lunga e, a volte, erriamo credendo di averla già vinta, ma è
lecito crederci ed esporsi affinché un giorno lo sia definitivamente.
«Il
futuro non è grigio. La luce non viene da fuori, la luce è qui.»
Nikla Nobis
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