sabato 2 maggio 2015

L'importanza della musica classica

Mi presento: mi chiamo Luigi Guida e frequento l'ultimo anno del Liceo Scientifico Emilio Gino Segrè di San Cipriano d'Aversa. La mia passione per la musica è nata cinque anni fa, quando per curiosità, forse più per gioco, decisi di provare il pianoforte di mia cugina e da allora è nata l'unione tra me e questo fantastico strumento. In seguito ho cominciato a prendere lezioni private regolarmente presso il Maestro Leonardo Acone. All'inizio è stata dura, ma pian piano i risultati si sono dimostrati positivi; nonostante ciò la strada è ancora lunga, ma come diceva Alfredo Casella, pianista vissuto nella prima metà del secolo scorso, il cammino della musica non conosce soste né tantomeno punti di arrivo. Inoltre, per diventare un buon musicista, è bene fare molta pratica quotidiana, specie se arricchita con la tecnica, rappresentata da scale, arpeggi ... Ma la pratica non basta, infatti è di assoluta importanza anche la non-pratica, se così vogliamo definirla, che ci è data dall'ascolto. Questo esercizio è importantissimo per capire meglio la musica, ma anche per poter apprezzare tutti i generi musicali, poi sta all'ascoltatore scegliere quello che più gli piace in base ai suoi gusti, ma anche allo stato d'animo e alle sensazioni che prova.
Ed è proprio sull'ascolto che voglio soffermarmi e rivolgere questa domanda : perché i giovani non ascoltano musica classica? Le risposte a questo quesito sono tante e svariate, ma quella più ricorrente è  che la musica classica è noiosa e che non si capisce. Purtroppo è sbagliata questa affermazione. Innanzitutto, tutte le composizioni, o almeno la maggior parte di esse, hanno e vogliono trasmettere significati, e poi quello che oggi definiamo "classico", all'epoca in cui venne scritto non lo era e la definizione musica classica è generica, in quanto la storia della musica viene divisa in vari periodi: oltre al periodo medioevale e rinascimentale vi sono il Barocco, che va dalla seconda metà del Cinquecento alla prima metà del Settecento; il Classicismo, che va dal 1760 al 1830 circa; il Romanticismo, che va dal XIX secolo alla metà del XX secolo; infine la musica moderna e musica contemporanea, che abbracciano il Novecento fino ai giorni nostri. La musica, poi, non ha in sé solamente significati, ma vuole suscitare emozioni e sentimenti e nonostante il trascorrere del tempo e dei secoli, questi, che sono l'amore, la gioia, la tristezza, il dolore e tanti altri sono sempre gli stessi e possono essere provati tanto da un uomo vissuto ai tempi di Napoleone, da una ragazza del tardo Ottocento e dai ragazzi e uomini di oggi. Forse la musica è l'unica arte in grado di farci provare l'emozione all'istante perché non c'è bisogno di conoscere gli elementi che la caratterizzano, come è necessario per la poesia che, per poter essere apprezzata ,richiede la conoscenza del  significato di alcune parole, ed è per questo che anche un bambino riesce a capire se un pezzo musicale è gioioso oppure triste. Forse un altro motivo per cui la musica classica non è ascoltata dai giovani è perché è la stessa società ( italiana in questo caso) che dà poco valore alla musica e quindi ecco perché i giovani si allontanano da essa: non sono stati educati musicalmente. Ma se l'educazione musicale fosse presente nelle scuole sin dalle elementari, insegnata in maniera decente e non tanto per, allora anche in Italia si darebbe alla musica la stessa importanza che viene data in altri Paesi come la Germania, l'Austria o la Gran Bretagna, nazioni che tra l'altro non sono neanche molto distanti da noi culturalmente parlando. E' opportuno fare l'esempio del Venezuela, dove c'è El Sistema, modello didattico musicale, che consiste in un sistema di educazione musicale con accesso gratuito e libero per bambini e ragazzi di tutti i ceti sociali e grazie al quale sono state create delle orchestre giovanili; questa iniziativa è stata a lungo appoggiata dal grande direttore d'orchestra italiano Claudio Abbado, storico direttore dei Berliner Philarmoniker, famosa orchestra berlinese, che era deciso a portare El Sistema anche in Italia, purtroppo non riuscendoci. Spero che ci riesca il premier Renzi che ,nella sua Riforma della scuola, pare che abbia inserito anche più ore di musica anche nella scuola primaria. Staremo a vedere... Infine la musica classica è importante perché non solo rappresenta un patrimonio culturale inestimabile, ma anche perché la stessa musica leggera si fonda sulle stesse regole di quest’ultima, come il giro degli accordi, la sovrapposizione delle voci ,come nella canzone Pensieri e Parole di Lucio Battisti, dove due voci cantano contemporaneamente due diverse melodie, proprio come in alcune opere di Johann Sebastian Bach, prolifico compositore barocco, che scriveva anche a quattro voci che eseguivano, nello stesso tempo, ben quattro melodie diverse!!! 
Detto ciò, mi auguro che la musica classica sia riscoperta e rivalorizzata dai giovani, perché è veramente un peccato "abbandonarla" e lasciarla nel dimenticatoio: ed è per questo che ho intenzione di accompagnarvi, se vorrete, nelle settimane a venire nel meraviglioso mondo dei suoni, grazie alla riflessione e al commento di alcuni tra i brani più significativi di musica classica.



                                                                          Luigi Guida

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