Mi presento: mi chiamo Luigi Guida e frequento
l'ultimo anno del Liceo Scientifico Emilio Gino Segrè di San Cipriano d'Aversa.
La mia passione per la musica è nata cinque anni fa, quando per curiosità,
forse più per gioco, decisi di provare il pianoforte di mia cugina e da allora
è nata l'unione tra me e questo fantastico strumento. In seguito ho cominciato
a prendere lezioni private regolarmente presso il Maestro Leonardo Acone. All'inizio
è stata dura, ma pian piano i risultati si sono dimostrati positivi; nonostante
ciò la strada è ancora lunga, ma come diceva Alfredo Casella, pianista vissuto
nella prima metà del secolo scorso, il cammino della musica non conosce soste né
tantomeno punti di arrivo. Inoltre, per diventare un buon musicista, è bene
fare molta pratica quotidiana, specie se arricchita con la tecnica, rappresentata
da scale, arpeggi ... Ma la pratica non basta, infatti è di assoluta importanza
anche la non-pratica, se così vogliamo definirla, che ci è data dall'ascolto.
Questo esercizio è importantissimo per capire meglio la musica, ma anche per
poter apprezzare tutti i generi musicali, poi sta all'ascoltatore scegliere
quello che più gli piace in base ai suoi gusti, ma anche allo stato d'animo e
alle sensazioni che prova.
Ed è proprio sull'ascolto che voglio soffermarmi e
rivolgere questa domanda : perché i giovani non ascoltano musica classica? Le
risposte a questo quesito sono tante e svariate, ma quella più ricorrente è che la musica classica è noiosa e che non si
capisce. Purtroppo è sbagliata questa affermazione. Innanzitutto, tutte le
composizioni, o almeno la maggior parte di esse, hanno e vogliono trasmettere
significati, e poi quello che oggi definiamo "classico", all'epoca in
cui venne scritto non lo era e la definizione musica classica è generica, in
quanto la storia della musica viene divisa in vari periodi: oltre al periodo
medioevale e rinascimentale vi sono il Barocco, che va dalla seconda metà del
Cinquecento alla prima metà del Settecento; il Classicismo, che va dal 1760 al
1830 circa; il Romanticismo, che va dal XIX secolo alla metà del XX secolo;
infine la musica moderna e musica contemporanea, che abbracciano il Novecento
fino ai giorni nostri. La musica, poi, non ha in sé solamente significati, ma
vuole suscitare emozioni e sentimenti e nonostante il trascorrere del tempo e
dei secoli, questi, che sono l'amore, la gioia, la tristezza, il dolore e tanti
altri sono sempre gli stessi e possono essere provati tanto da un uomo vissuto
ai tempi di Napoleone, da una ragazza del tardo Ottocento e dai ragazzi e
uomini di oggi. Forse la musica è l'unica arte in grado di farci provare l'emozione
all'istante perché non c'è bisogno di conoscere gli elementi che la
caratterizzano, come è necessario per la poesia che, per poter essere apprezzata
,richiede la conoscenza del significato
di alcune parole, ed è per questo che anche un bambino riesce a capire se un
pezzo musicale è gioioso oppure triste. Forse un altro motivo per cui la musica
classica non è ascoltata dai giovani è perché è la stessa società ( italiana in
questo caso) che dà poco valore alla musica e quindi ecco perché i giovani si
allontanano da essa: non sono stati educati musicalmente. Ma se l'educazione
musicale fosse presente nelle scuole sin dalle elementari, insegnata in maniera
decente e non tanto per, allora anche in Italia si darebbe alla musica la
stessa importanza che viene data in altri Paesi come la Germania, l'Austria o
la Gran Bretagna, nazioni che tra l'altro non sono neanche molto distanti da
noi culturalmente parlando. E' opportuno fare l'esempio del Venezuela, dove c'è
El Sistema, modello didattico musicale, che consiste in un sistema di
educazione musicale con accesso gratuito e libero per bambini e ragazzi di
tutti i ceti sociali e grazie al quale sono state create delle orchestre
giovanili; questa iniziativa è stata a lungo appoggiata dal grande direttore d'orchestra
italiano Claudio Abbado, storico direttore dei Berliner Philarmoniker, famosa
orchestra berlinese, che era deciso a portare El Sistema anche in Italia,
purtroppo non riuscendoci. Spero che ci riesca il premier Renzi che ,nella sua
Riforma della scuola, pare che abbia inserito anche più ore di musica anche
nella scuola primaria. Staremo a vedere... Infine la musica classica è
importante perché non solo rappresenta un patrimonio culturale inestimabile, ma
anche perché la stessa musica leggera si fonda sulle stesse regole di
quest’ultima, come il giro degli accordi, la sovrapposizione delle voci ,come
nella canzone Pensieri e Parole di Lucio Battisti, dove due voci cantano
contemporaneamente due diverse melodie, proprio come in alcune opere di Johann
Sebastian Bach, prolifico compositore barocco, che scriveva anche a quattro
voci che eseguivano, nello stesso tempo, ben quattro melodie diverse!!!
Detto ciò, mi auguro che la musica classica sia
riscoperta e rivalorizzata dai giovani, perché è veramente un peccato "abbandonarla"
e lasciarla nel dimenticatoio: ed è per questo che ho intenzione di
accompagnarvi, se vorrete, nelle settimane a venire nel meraviglioso mondo dei
suoni, grazie alla riflessione e al commento di alcuni tra i brani più
significativi di musica classica.
Luigi Guida
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