mercoledì 18 febbraio 2015

Istituzione, Legalità e Camorra. Chi è distante da chi?


Il giorno due febbraio 2015 il liceo Segrè ha l’onore di ospitare e far conoscere ai propri studenti grandi figure promotrici della legalità e della lotta alle mafie, alla criminalità. Sono presenti le classi che hanno partecipato all’altro progetto “Vento di legalità”, progetto che ha visto la realizzazione di lavori, multimediali o cartacei, da parte di queste classi, sulla tematica “Devastazione dell’ambiente”. Poche classi ma tutte ben preparate all’ascolto e alla critica, conseguenza, quest’ultima, di tanta rabbia e di tante questioni poco chiare al territorio per ignoranza o per disinformazione. A introdurre il dibattito è il Dirigente Scolastico, il quale si dimostra molto entusiasta di quest’iniziativa stimolante che pone in prima linea il confronto tête-à-tête tra studenti e rappresentanze dello Stato, ovvero tra chi si sente troppo disilluso dalla realtà "politica" e chi invece la rappresenta. Il preside Amendola è molto diretto e dice poche belle parole che esprimono una sola volontà: far parlare gli studenti. Dunque, partita la “tavola rotonda”, le varie personalità partecipi si presentano:

Il discorso prende piede grazie a Giovanni Allucci - amministratore Delegato Agrorinasce Scrl- che cerca, come suo solito, di avvicinarsi a noi studenti facendoci osservare i progressi che il processo di distruzione della Camorra sta facendo e di farci capire che sta “dalla nostra parte”. Seguono gli interventi del Sindaco di San Cipriano e del Magistrato, i quali, rispettivamente, ripongono e quindi propongono fiducia nelle istituzioni e nel loro “far del bene” per la società. Infine prendono parola il Colonnello della finanza di Aversa e il Maresciallo dei Carabinieri di San Cirpiano d’Aversa che si mostrano pronti a fornirci indicazioni e esempi di Legalità.


E’ il turno degli studenti. Il D.S., fungendo da moderatore del dibattito, è pronto ad inaugurare la catena di domande che gli studenti avrebbero dovuto elaborare e successivamente porre. Ma prima di iniziare questo dibattito formale, chiedo se sia possibile la proiezione di uno dei nostri lavori realizzati in merito a questa tematica e la proposta mi viene accettata. Prima della visione, da sceneggiatore e regista (ahimè, vorrei scrollarmi da quei ruoli dal momento che il video fu allora “ideato e realizzato” in pochissime ore) faccio una presentazione del video incentrandola sulla giornata del dibattito. Innanzitutto mi va di chiarire che questo è un video emblematico che va a rappresentare una realtà da noi fortemente e sinceramente sentita. Molte volte si viene qui a parlare di Legalità, di Giustizia, tutte cose che possono sembrare astratte (etm. disunite) dalla realtà che viviamo, per cui io e i miei compagni di classe abbiamo sentito l’esigenza di proporre un cortometraggio che vada ad “unificare” le due realtà attraverso un importante strumento quale l’intelligente contestualizzazione e vada ad esprimere l’esistenza delle due facce appartenenti ad una stessa medaglia. Di qui, la spiegazione della struttura e quindi della sostanza del video: esso, infatti, si suddivide in due mini-video i quali vanno, per l’appunto, ad unire le due realtà, a rivelare l’esistenza indissolubile di quelle due facce. La trama si sviluppa percorrendo pochi nuclei essenziali sintetizzabili nella corruzione delle istituzioni e il comportamento omertoso della popolazione.

A video visto, nessuno o pochi applausi. Solo una dichiarazione del preside: “E’ chiaro che i video sono stati a fantasia e ad interpretazione dei ragazzi e che ogni riferimento a persone è puramente casuale”
C’è Giovanni Allucci che vuole parlarmi in pubblico. Mi alzo e raggiungo i neospettatori del corto. Un Allucci colpito dal video che vuole dei chiarimenti: il perché della realizzazione di due mini-video e perché “ancora” questo ostentato attacco alle istituzioni. Io ho poco da aggiungere in quanto ho già detto abbastanza prima della visione ma preciso che l’esistenza dei due video non è casuale perché frutto di una critica valida che va ad analizzare
 sia le dietrologie, quindi il panorama di un’epoca ormai quasi lontana (sotto alcuni aspetti), che le conseguenze ovvero gli effetti che queste dinamiche hanno provocato, con lo scopo valutativo che la storia deve avere cercando di evitare gli errori già commessi. Infine Allucci commenta schierandosi d’accordo con me e invitando però a non cadere in un banale giustificazionismo.

Chiudo col dire che ringrazio coloro hanno avuto la pazienza di leggermi e di ascoltarmi durante quella giornata in cui non fui l’unico protagonista di critica bensì, solo uno dei tanti ragazzi che ha mostrato rabbia e volontà di chiarimento. Tuttavia, solo in conclusione del dibattito, qualche personaggio dietro le quinte si è complimentato con me, Gianluca Della Corte, dispiaciuto di non essere stato appoggiato fisicamente in quella lotta contro l’ipocrisia diplomatica che permane nelle istituzioni e in chi si illude, attraverso silenti o ammortizzanti procedure, di combattere esse e la camorra.
Gianluca Della Corte






Il video di cui parlo nell’articolo è qui allegato (Scusate la pessima risoluzione dovuta al caricamento Youtube) :  


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