sabato 13 gennaio 2024

“L'articolo più poetico della Costituzione Italiana” : Articolo 3

Oggi, sabato 13 gennaio 2024, si è tenuta presso l'aula magna del nostro istituto, il Liceo scientifico statale "E.G Segré", una conferenza rivolta alle classi V, tenuta dai membri rappresentanti dell'Associazione Nazionale dei Partigiani d'Italia (associazione fondata dai partecipanti alla resistenza italiana contro l'occupazione nazifascista durante la Seconda Guerra Mondiale nel 1944, eretta in ente morale il 5 aprile 1945), circa quello che è definito "L'articolo più poetico della Costituzione Italiana", l'Articolo 3: 
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
Presentati gli ospiti dal prof. Longo Luigi accompagnato dalla vicepreside, la prof.ssa D'Amodio, in rappresentanza della dirigente scolastica dott.ssa Rosa Lastoria, sono state analizzate le premesse che hanno portato alla stesura di tale articolo, ripercorrendo la storia del potere costituente italiano: partendo dalle Costituzioni ottriate, "concesse", risorgimentali (lo Statuto Albertino) , si è passati per l'affermazione del regime fascista e si è giunti alle elezioni per la Costituente, tenutesi assieme al Referendum Istituzionale il 2 giugno 1946, "prima ancora che si decidesse il destino dell'Italia, se fosse divenuta una Repubblica o continuasse come una Monarchia". Espressione della volontà popolare (che vide per la prima volta nella storia italiana il voto delle donne) fu infine l'idea di fondare una Repubblica democratica, che garantisse divisione tra i poteri dello Stato, che fosse opposta non solo alla monarchia, ma anche alla dittatura e al totalitarismo,  ma soprattutto che garantisse l'uguaglianza dei diritti tra tutti i cittadini.  Cita Noberto Bobbio «Ciò che contraddistingue un sistema democratico rispetto ai sistemi non democratici è un insieme di regole del gioco. Più precisamente, ciò che contraddistingue un sistema democratico non è soltanto il fatto che abbia le sue regole del gioco (ogni sistema le ha, più o meno chiare, più o meno complesse), quanto il fatto che queste regole siano molto più elaborate, attraverso secoli di prove e controprove, delle regole di altri sistemi". Si è poi analizzata la composizione della Costituzione Italiana: essa si presenta composta da 139 articoli e divisa in 4 sezioni di cui la prima (art. 1-12) elenca i principi fondamentali che contraddistinguono una Repubblica, intesa come "l'insieme di tutte le attività e funzioni sia dello stato in quanto tale, che delle regioni, che di tutti gli enti pubblici" come sostenuto da Meuccio Luini. È questo il motivo per cui invece che ad uno stato si affida alla Repubblica il compito di garantire l'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, rimuovendo gli ostacoli di ordine economico e sociale (basti pensare alla figura della Merlin, una delle 21 donne elette nella costituente, che si batté affinché fosse inserita la discriminante "sesso" nell'articolo 3), argomento su cui molto si è dibattuto tra i membri della Costituente del '46. Altra questione fu sollevata circa la sostituzione del termine "partecipazione", stabilito dalla maggioranza siccome indicante "operare essendo parte di un tutto" in rispetto di quella pace, dignità e uguaglianza che definiscono il carattere Antifascista della Costituzione. Infine, il relatore conclude la conferenza, i cui argomenti aiuteranno gli studenti a divenire cittadini di spessore invitandoli "a riprendere in mano questo testimone che vi hanno lasciato i costituenti", proponendo uno spunto di riflessione: "Come ci saremmo comportati noi in una situazione come quella del '46? Se ci fossero oggi discussioni come quelle trascritte nei verbali della Costituente quali posizioni avremmo assunto?". 

Maria Teresa Palmese, V Z

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