Salve gente!
In questo periodo , come avrete
potuto notare, non faccio altro che invadere col mio sarcasmo spudorato tutte
le rubriche del blog. Questa volta mi
ritrovo a mettere piede nello spazio dedicato alla musica. Adesso, devo
controllarmi, io di musica ci campo, potrei partire con ogni sorta di sproloquio.
Fosse una mia decisione, starei ore ed ore a parlare dei miei artisti
preferiti, o di composizione, ma per il vostro bene, mi è stato assegnato un
compito da svolgere e per questa volta, cercherò
di essere il più concisa possibile.
Ho deciso di interrompere la mia
“settimana blu”-che solitamente si compone di ogni sorta di singolo malinconico
mai creato, sparata nelle cuffie e la conseguente ondata di “ feels “ che poi
vanno a finire sempre con me che
amoreggio col barattoli di Nutella- perché qualcuno, pochi giorni fa, molto
bellamente qualcuno ha ben pensato di assegnarmi lei, l’unica, Miss
trasformismo: Lady Gaga.
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La Popstar nel Backstage di G:U:Y |
Iniziamo dalla biografia: Stefani
Germanotta, in arte Lady Gaga è una
ragazza newyorkese figlia di immigrati italiani, la solita storia che non
interessa a nessuno. Fin da piccolissima
è votata verso varie forme artistiche,quali,prima fra tutte, vi è ovviamente la
musica: la ragazzina è un talento al piano che, come dirà lei stessa
successivamente è “ divenuta popstar quasi per caso”.
Come sia finita ad
indossare vestiti fatti con scarti di piccioni investiti è un mistero.
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Dai sobborghi di Manhattan fino a quando non si trova a vivere accecata
dai flash tra le luci della ribalta, il cambiamento è talmente repentino
da far ammutolire il mondo intero,
dapprima diffidente poi sempre più entusiasta.
Miss Gaga a soli 23 anni, hit dopo hit, fa
terra bruciata intorno a sé, scalando poco a poco tutte le classifiche mondiali,
conquistando il mondo a suon di travestimenti buffi e performance non poco discutibili.
La sua ascesa è un qualcosa di così
subitaneo che ricercare le cause del suo
successo, non è cosa semplice.
Si trova al posto giusto al momento
giusto, oserei dire: quando il mondo del pop necessitava di una nuova regina, è
spuntata Gaga, col suo stuolo di ballerini gay (?) e ha preso prepotentemente
possesso del trono.
Per cercare di comprendere Miss Gaga come
artista bisogna considerare nel complessivo
il suo lavoro: dai testi, per poi passare ai video super dinamici.
Approcciando, per la prima volta, uno
qualsiasi dei suoi video le reazioni iniziali passano, solitamente da un “WTF sto guardando?” a “oh,però carino”
“per poi finire a ritrovarsi, non si sa come a ballare nudi in salotto sulle
note di “Just Dance”
Infatti, solitamente la ragazza canta
pezzi dal testo elementare, con una base remixabile, facilmente fruibili, in
cui solo un sordo non noterebbe l’eccessiva presenza dell’Auto-Tune, come
correttore vocale. Altra componente
fondamentale del suo lavoro , sono i video – solitamente 10 lunghi minuti di delirio
– che a prima vista sembrano sempre un qualcosa concepito dai produttori in
preda a strani trip da droghe. Sempre confusi
e ricchi di dettagli, ma con uno scopo ben preciso : richiamare
l’attenzione dello spettatore che si ritrova a dover cercare di dare un senso
logico al tutto.
I ricercatori Pampers stanno ancora
cercando di decifrare l’MV di Alejandro, si pensa che in esso vi sia celata la vera profezia di Nostradamus.
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Jo Calderone-alterego maschile di Gaga-ai VMA 2011 |
Dal successo di Love Game ,
all’attesissimo nuovo criticato, album” ARTPOP” in cui Gaga si mostra molto più matura,
cresciuta e consapevole, l’artista si è creata un fandom fedele, formato dai cosiddetti
Little Monsters- non fate domande. Guardando una qualsiasi delle sua performance
live è sempre sorprendente notare il numero dei
ragazzi, che la vedono, sia come un simbolo,sia come un esempio da
seguire. E’ il tipo di magia che si crea
sempre intorno a personaggi pubblici del
genere, è come assistere ad una grande parata di persone tutte diverse, in
religiosa contemplazione, che per un
attimo si sentono, meno sole, vicine:
questo è il grande potere della musica.
Col successo e il crescente numero di
fan sono iniziati a spuntare in giro come funghi, tantissimi “haters”, tra cui vi sono gruppi di imbecilli
che molto spesso traducono i loro pensieri in azioni addirittura violente.
Io capisco che Poker Face vi ha talmente
sfracassato il cervello che vorreste bruciare uno ad uno, tutti i suoi vestiti
da pennuto di Gaga, ma calm tour tits guys!
Ho ritrovato sepolta in una delle sue
tante interviste, un’affermazione che mi ha stupito parecchio:
Rappresenta,
dal mio punto di vista, una maturità della artista, un ‘ammissione del vero, troppo spesso ignorato, che
sicuramente ha avuto delle conseguenze.
La musica pop rappresenta una parte
del mondo dell‘ entertainment ben
particolare, un mondo a parte con
le sue regole che soprattutto negli ultimi tempi vengono sempre più
estremizzate. E’ una lotta continua basata sui soldi,tra le label, che cercano
in qualsiasi modo di propinare al pubblico novità che alla fine è solo
materiale trito e ritrito, compresso in situazioni di scandalo. In tutto questo
succede che , l’artista si perde nel personaggio che interpreta, diventa uno strumento nelle mani delle
agenzie, il più delle volte si contraddice e alla fine smarrisce se stesso come
musicista.
Gaga è un fenomeno ben studiato, semplicemente materiale da spettacolo. Che
sia nei panni di Afrodite, di una tossicomane, di strani animali antropomorfi
–a proposito, il cigno di Applause è la
cosa più disturbante che esista- nel
2014 è un astro della musica pop, un mito per tanti, una poveraccia per molti: alla
fine è solo una dei tanti artisti, persi tra i riflettori.
E’ qualcuno che sa perfettamente come vendersi, un personaggio versatile che
si è guadagnato la fama partendo dal talento per poi finire ad aggrapparsi al
palco, con le unghie e con i denti,creando sempre nuovi stratagemmi per non
passare inosservata ed accattivarsi i
fan, calamitando l’attenzione generale con un mix psichedelico
tra video, performance e musica
La musica pop si riduce solo ad un
forsennato fenomeno di vendita, e per quanto mi duole dirlo, è un sistema che
funziona, e anche bene, in cui alla fine non vi è nulla di sbagliato: la cosa
importante è che quello che ci viene trasmesso dalla musica che sia commerciale
o meno, è diverso e unico per ognuno di noi.
Quella commerciale è un tipo di musica,
destinata a tutti, non il massimo della profondità ma,comunque a suo modo,
necessaria e Gaga col suo trasformismo, la dannata voglia di rivalsa, la sua esuberanza alla fine riesce a far
smuovere tutti- almeno fisicamente-, perché dobbiamo ricordarci che respirare
ogni tanto la leggerezza,lasciarsi travolgere, fa bene allo spirito.
Fabiola
Castaldo
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